Consiglio d’Europa accusa l’Italia di incitamento all’odio

ritiro dalla Convenzione Consiglio d'Europa accusa l'Italia di incitamento all'odio

L’assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, nel suo rapporto di monitoraggio dell’Italia, segnala un “aumento dei discorsi d’odio da parte dei politici“.




Cosa dice il rapporto

Il rapporto è stato votato a Strasburgo. Tuttavia, il Consiglio d’Europa è un’organizzazione estranea all’Unione europea, e non va confusa col Consiglio dell’Unione europea.

A proposito dei discorsi pubblici, nel testo si esprime anche molta preoccupazione per “l’aumento degli atteggiamenti razzisti, della xenofobia e delle posizioni anti Rom nel discorso pubblico, in particolare sui media e su Internet“. Non manca, infine, una nota di biasimo circa la chiusura dei porti italiani ai migranti.

L’Italia fa parte dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, e naturalmente ha tentato di modificare il testo con degli emendamenti, che però sono stati tutti rigettati.

Il rapporto, tuttavia, contiene anche valutazioni su quanto fatto anche dagli altri Paesi facenti parte dell’Assemblea. All’Italia, in particolare, sono dedicati dodici paragrafi, nei quali sono presenti le critiche suddette e inviti a fare di meglio, ma anche apprezzamenti. Così, sulla gestione dei flussi migratori preoccupano “le recenti iniziative per impedire alle navi di soccorso di attraccare nei porti italiani“, ma allo stesso tempo si apprezza la fine delle politiche di respingimento. Mentre sulla libertà di stampa, se da una parte l’assemblea “si felicita per la riforma della Rai che ha lo scopo di migliorarne l’indipendenza, efficienza e sostenibilità“, dall’altra si chiede di rafforzare questa libertà di informazione, affrontando la questione della concentrazione della proprietà dei mezzi di comunicazione. Ancora, il rapporto apprezza le riforme di giustizia penale, inclusa quella sull’estensione della prescrizione, ma si richiede un’intervento sull’uso eccessivo della detenzione preventiva e la lentezza della giustizia. Infine, a proposito della corruzione, che secondo l’Assemblea “rimane diffusa e legata al riciclaggio e al crimine organizzato di stampo mafioso“, si plaude alla creazione dell’autorità nazionale anti-corruzione, e all’adozione del codice di condotta e le regole sui lobbisti della Camera dei deputati.

La reazione della Lega

Nonostante gli apprezzamenti, il rapporto ha scatenato l’ira della Lega, soprattutto nella parte in cui definisce il governo formato da un movimento di estrema destra, la Lega, e da uno antisistema, il Movimento 5 Stelle. I tre parlamentari leghisti della delegazione italiana al Consiglio d’Europa, Manuel Vescovi, Alberto Ribolla e Paolo Grimoldi hanno commentato: “È scandaloso e inaccettabile che nella risoluzione si accusi il nostro Paese di una serie di gravi comportamenti razzisti, xenofobi e anti umanitari“. Inoltre, aggiungono, “non possiamo accettare che nella relazione sull’Italia il relatore scriva, in tema di politiche migratorie, di essere seriamente preoccupato perché le politiche del governo ostacolano il lavoro delle Ong, mettendo a rischio vite umane e violando norme umanitarie fondamentali ed esprima preoccupazione per la recrudescenza di atteggiamenti razzisti, della xenofobia e di incitamenti all’odio da parte di responsabili politici“.

Non a caso, i deputati della Lega non erano presenti in aula quando si è dovuto votare per l’approvazione del testo, per il quale hanno votato a favore solo i quattro membri del PDRoberto Rampi, Piero Fassino, Elena Boschi e Andrea Orlando – e un deputato di Forza ItaliaFrancesco Scoma. I restanti membri appartenenti a Forza Italia, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle hanno votato contro – ad eccezione del deputato pentastellato Francesco Berti che si è astenuto.

Che la Lega, a partire da Salvini, abbia sempre negato che ci sia razzismo in Italia, non è una novità. Tuttavia, questa non è la prima accusa di razzismo all’Italia da parte di un’istituzione sovranazionale (anche l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet aveva parlato di “allarme razzismo” in Italia).  Forse, la proposta di Liliana Segre di qualche mese fa, ovvero di istituire una commissione anti-odio, vista la situazione, perlomeno dovrebbe essere tenuta in considerazione. Con buona pace della Lega.

Domenico Di Maura

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