Consigliere CasaPound arrestato a Viterbo per violenza sessuale

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fonte foto: wikipedia

Arrestati un consigliere CasaPuond e un militante per aver picchiato e violentato una donna di 36 anni.

Consigliere CasaPound arrestato per violenza sessuale di gruppo ai danni di una donna di 36 anni in un pub di uso privato. Francesco Chiricozzi, 19 anni, consigliere comunale di CasaPound nel comune di Vallerano è stato accusato di violenza insieme al militante del movimento di estrema destra, Marco Licci di anni 21.

I due sono stati arrestati in seguito a delle accuse che li hanno visti coinvolti in una violenza di gruppo avvenuta il 12 Aprile scorso. La donna sarebbe stata incosciente durante la violenza. Nei video che gli inquirenti hanno ritrovato sui cellulari degli aggressori la trentaseienne sarebbe stata fatta ubriacare per poi essere picchiata. I due uomini alla sua resistenza hanno iniziato a colpirla con schiaffi e pugni fino a farle perdere coscienza per poi consumare la violenza sul suo corpo inerme.

Le dichiarazioni di Simone Di Stefano, leader di CasaPound attraverso i social

“Qualora risultasse colpevole auspico una pena durissima! Come per ogni altro infame stupratore. Più volte non ho esitato a chiedere per gli stupratori la castrazione (non chimica), e non cambio di certo idea solo perché questo era iscritto a CasaPound”. 

Consigliere CasaPound arrestato per violenza: la posizione del partito

Francesco Chiricozzi è stato espulso dal partito e ha immediatamente rassegnato le propri dimissioni nel ruolo di consigliere comunale. La donna simpatizzante di CasaPound nella notte del 12 Aprile si trovava in un pub di uso privato. I due aggressori possedevano le chiavi della struttura. Francesco Chirozzi e Marco Licci sono stati accusati di violenza di gruppo e lesioni aggravate.

Il duro messaggio del Partito Democratico recita:

“I vertici del governo, Salvini, Di Maio e la maggioranza mettano al bando un’organizzazione para fascista come CasaPound che produce una cultura basata sulla violenza, la xenofobia e la sopraffazione.”

Federica Verdoliva

 

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