Mentre si parla della politica anti-immigrazione che costruisce muri fisici ai confini, gli sviluppi tecnologici aiutano a costruire confini virtuali. I governi europei e anche gli Stati Uniti sono interessati al potenziale dell’intelligenza artificiale per aumentare notevolmente l’efficacia dei sistemi di sorveglianza esistenti e futuri.
Il “muro intelligente” collega sistemi terrestri come radar, sensori sismici, fibre ottiche, telecamere, aerostati e droni, con comunicazioni e database. Quindi, la soluzione dei confini virtuali sembra essere molto promettente per i governi di un mondo che continua a creare muri. L’introduzione massiccia di questi sistemi è molto costosa per gli stati ma rischia di esserlo ancora di più in termini di vite dei migranti.
L’intelligenza artificiale è in grado di gestire le minacce al confine
L’obiettivo è quello di creare un ambiente operativo in cui tutte le risorse siano gestite da un unico sistema di comando e controllo che utilizzi l’intelligenza artificiale per identificare un obiettivo che si avvicina al confine. Quindi è adatto proprio ai confini estesi come quello delle frontiere esterne dell’Ue o di Messico-Usa. Sempre l’AI decide quale sia l’obiettivo, se si tratta di un veicolo, drone, umano o semplicemente un animale, e dà autonomamente la risposta che ritiene appropriata. Questa risposta potrebbe essere l’invio di una pattuglia umana per intercettare o l’invio di un drone autonomo per confermare l’identità o come deterrente.
I muri intelligenti possono far risparmiare tempo ai governi che combattono l'”immigrazione irregolare”, aumentando la propria efficienza. Tutto questo potrebbe accadere a discapito dei diritti di persone disperate che cercano un posto più sicuro.
Un esempio di utilizzo dei confini virtuali: gli Stati Uniti
Gli Usa stanno costruendo un muro virtuale al confine meridionale formato da centinaia di torri di sorveglianza. Si parla di 300 torri già esistenti e altre 50 da costruire. L’agenzia statunitense per la protezione delle dogane e delle frontiere (US CBP), per abbassare i costi ha optato per l’utilizzo di strutture di sorveglianza autosufficienti alimentate ad energia solare. Si teme però che queste torri aumentino il bilancio delle morti dei migranti in cerca di una vita migliore al confine degli Usa ed è proprio questo il costo reale di questi sistemi.
Le diverse amministrazioni statunitensi hanno già spinto migliaia di migranti verso il deserto o le montagne. L‘ultimo piano è del presidente Joe Biden che prevede di non accettare le domande di asilo dei migranti che passano attraverso un altro paese prima di arrivare negli Stati Uniti.
La combinazione fra le torri e le politiche anti-immigrazione messe in campo dagli stati non serviranno a fermare l’immigrazione. I nuovi investimenti spingeranno queste persone verso nuovi percorsi, probabilmente più pericolosi.