Se si dovesse descrivere la società odierna in modo sintetico basterebbe parlare degli stati d’animo che maggiormente si annidano nei cuori e nelle menti delle persone. Le prime istintive parole che sorgono alla mente sono probabilmente l’ansia, lo stress e la depressione. Parole che trovano il loro fondamento in una società in rapido mutamento, nella quale è sempre difficile stare al passo. Ansia di non essere all’altezza, lo stress per riuscire a “stare al passo” e la depressione nel momento in cui si fallisce. Questo moto, debilitante per l’uomo, ha come fulcro principale il lavoro, costante generatore di ansia e di stress, specialmente se raggiunge livelli preoccupanti. Per porre rimedio a questo logorio umano, molte aziende si stanno adoperando per armonizzare la vita lavorativa dei loro dipendenti. Una di queste è Microsoft.
“Work-Life Choice Challenge Summer 2019”
Microsoft ad esempio ha provato ad applicare la settimana lavorativa di 4 giorni su 7. I risultati sono stati considerevolmente positivi: non solo i dipendenti erano più felici, ma la produttività è aumentata in modo significativo. È successo questo durante il mese di agosto, nella sede giapponese. Il progetto, presentato come “Work-Life Choice Challenge Summer 2019“, prevedeva 5 venerdì consecutivi liberi a tutti i dipendenti, senza diminuire la retribuzione. Il risultato è stato un aumento del 40% della produttività rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Lasciare tempo ai dipendenti per rigenerarsi fisicamente e mentalmente è doppiamente utile sia al dipendente, che ne guadagna dal punti di vista fisico e morale, che all’azienda, che ottiene dipendenti soddisfatti e felici. L’amministratore delegato della filiale giapponese, Takuya Hirano, preferisce dipendenti che lavorano meno ma che sono più stimolati:
Lavora per poco tempo, riposa bene e impara molto, voglio che i dipendenti pensino e sperimentino come possono ottenere gli stessi risultati con il 20% in meno di ore lavorative
Ed effettivamente la settimana lavorativa “ristretta” è stata grandemente apprezzata: si pensi che quasi la totalità dei dipendenti (il 92%) l’ha apprezzata, inoltre il 25% in meno si è assentato durante le ore lavorative. Si vedrà se in futuro il progetto verrà riproposto nell’azienda giapponese.
Ma in Italia?
Ormai molte sono le aziende nel mondo che adottano la stessa politica di Microsoft nei confronti dei dipendenti, investendo maggiormente su una rigenerazione fisica e mentale, anche direttamente in ufficio. In Svezia ad esempio impongono un’ora di attività fisica al giorno durante le ore di lavoro; anche il Giappone ormai ha adottato questa politica, notando come vi sia un collegamento tra attività fisica, diminuzione di assenze e aumento produttività. In Italia invece? In Italia queste politiche aziendali ancora sono carenti: si pensi che il 43% degli italiani non pratica attività fisica.
Probabilmente la nostra penisola ha anche altri problemi da tenere in considerazione: l’Italia è tra i primi paesi in Europa per quanto riguarda le ore lavorative, tuttavia non si può dire lo stesso per la produttività, dove si colloca agli ultimi. Adottando una politica aziendale innovativa, dando fiducia all’uomo, non so se sia possibile risollevare l’Italia, ma risolleverebbe il morale di milioni di persone.
Jacopo Senni