Sulla comunicazione interculturale: costruire connessioni attraverso il rispetto delle differenze

la comunicazione interculturale

Spesso si presume che la mera padronanza linguistica di una lingua straniera sia sufficiente per navigare con successo in un contesto di comunicazione interculturale. Tuttavia, la realtà si presenta ben più complessa. La comunicazione va al di là del semplice atto di parlare una lingua. È necessario prendere in considerazione svariati elementi, tra cui gestualità, distanze interpersonali, espressioni facciali e simboli di status. Tali elementi variano da una cultura all’altra e possono persino assumere significati completamente opposti. Per esempio, dei gesti che vengono accolti positivamente in una cultura potrebbero facilmente essere interpretati come offensivi in un’altra. Lo stesso vale per alcune parole e frasi. Nonostante si possieda familiarità con gesti e parole di altre culture, è comune interpretarli attraverso i nostri preconcetti mentali.

L’inglese non è sempre la soluzione

Seppure la lingua inglese, ampiamente conosciuta, dia la possibilità di facilitare l’interazione tra persone che parlano lingue diverse, ciò non è sufficiente per capirsi. Nella comunicazione interculturale le sfumature linguistiche si intrecciano con i gesti, le espressioni del viso e gli atteggiamenti.

Le differenze culturali permeano ogni aspetto della comunicazione, definendo concetti e comportamenti in modi distinti. Concetti come quello dell’adeguatezza alla situazione, la gentilezza e il rispetto sociale assumono significati diversi a seconda del contesto culturale. Per esempio, in Italia, la stretta di mano è un saluto comune, ma non è altrettanto diffuso in tutti i paesi europei. Ciò significa che i gesti comuni in una cultura possono essere fraintesi o non compresi in un’altra.

La comunicazione sfrutta sia il linguaggio verbale, sia quello non verbale. Nonostante ciò, il gran numero di culture esistenti può rendere impegnativa la comprensione reciproca in un contesto di comunicazione interculturale. Questo perché ciascun individuo è plasmato dalla propria storia e dal proprio background che, nel corso del tempo, hanno plasmato il suo modo di vedere il mondo e, di conseguenza, di comunicare.


Per promuovere una maggiore comprensione nel momento in cui si è inseriti in un contesto interculturale è essenziale, prima di tutto, riconoscere le differenze culturali e, in seguito, accettarle.

La comprensione interculturale

Mentre la comunicazione interculturale è un fenomeno complesso che si verifica quando persone di culture diverse si incontrano e interagiscono tra loro, la comprensione interculturale è la capacità di imparare da queste interazioni. Attraverso la comunicazione interculturale è possibile approcciarsi a persone di una cultura diversa dalla propria. Ciò favorisce la comprensione e, di conseguenza, l’accettazione delle ricche differenze culturali, favorendo il rispetto reciproco e la creazione di nuove connessioni significative.

Il contesto lavorativo

La comunicazione interculturale è diventata un aspetto cruciale anche nell’ambito lavorativo. Gli impiegati provenienti da diverse parti del mondo possono incontrare difficoltà nella comunicazione a causa delle barriere linguistiche e delle differenze culturali.

Le incomprensioni linguistiche e culturali possono causare frizioni e conflitti all’interno dei team. La mancata comprensione o rispetto delle tradizioni e usanze dei dipendenti può portare a sentimenti di isolamento o esclusione da parte degli altri membri del team.

Lo stesso può valere nei contesti della comunicazione relativa ai rapporti commerciali internazionali. Immaginiamo, per esempio, una situazione in cui un’azienda italiana cerca di stabilire una partnership commerciale con un’azienda giapponese. Le differenze culturali tra le due nazioni sono evidenti: mentre in Italia la comunicazione è spesso diretta e informale, in Giappone è caratterizzata da un forte rispetto per l’etichetta e il protocollo.

Se l’azienda italiana non fosse consapevole di queste differenze culturali, potrebbe incorrere in incomprensioni che comprometterebbero la collaborazione. Per esempio, un gesto come la stretta di mano a fine di un accordo commerciale, considerato un gesto positivo in Italia, potrebbe non essere gradito in Giappone, infatti qui l’usanza prevede l’inchino come segno di rispetto.

Oppure, immaginiamo una situazione in cui una società statunitense e una società cinese stanno negoziando un accordo commerciale importante. Per esempio, il CEO di una società americana, seguendo la cultura aziendale occidentale che favorisce un approccio più diretto, potrebbe non dare particolare rilevanza a un’assegnazione di posti gerarchica, mentre in Cina questa è estremamente importante; qui è consuetudine riservare un posto d’onore in base al rango e alla posizione sociale.

La comunicazione interculturale è una sfida che richiede un approccio consapevole e sensibile. Nel momento in cui interagiamo con persone provenienti da contesti culturali diversi, è essenziale adattare il nostro linguaggio e il nostro comportamento al contesto e alle esigenze del nostro interlocutore, mostrare di essere aperti e curiosi nei confronti delle differenze culturali, riconoscendo e comprendendo i nostri pregiudizi e le nostre limitate prospettive culturali.

Migliorare le proprie abilità nella comunicazione interculturale non solo permette di evitare conflitti e fraintendimenti, ma contribuisce anche a promuovere una collaborazione più produttiva e relazioni più solide tra individui, organizzazioni e paesi. Essere cittadini globali consapevoli e aperti ci permette di costruire ponti anziché muri, di celebrare le differenze anziché temerle.

 

Elena Caccioppoli

Exit mobile version