Sergio Mattarella ha promulgato la legge che istituisce la commissione di inchiesta sulle banche.
Con delle importanti limitazioni. Quali sono e il perché lo spiega ai presidenti delle Camere in una lunga lettera, che proviamo qui a sintetizzare nei punti salienti.
Commissione banche: paragone tra l’attuale e la precedente e i rischi
Innanzitutto, questa Commissione riguarda tutto il sistema finanziario e le banche, anche quelle che svolgono con regolarità la propria attività. Questa è la differenza principale con quella istituita nella precedente legislatura, che indagava su istituti bancari in crisi. Questa commissione avrà anche una durata diversa, molto più estesa, di quattro anni (se la legislatura arriverà a scadenza naturale) contro i sei mesi della precedente commissione Casini.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pur non mettendo in discussione il potere del Parlamento, sottolinea i pericoli legati a questa commissione. Potrà analizzare la gestione
degli enti creditizi e delle imprese di investimento.
Questo non deve trasformarsi in un controllo politico, volontario o involontario, diretto o indiretto, delle banche nel loro esercizio del credito e nell’erogazione di finanziamenti o di mutui alle società. La commissione potrà avere inoltre accesso alle stesse informazioni a disposizione della magistratura. Mattarella invita i membri della Commissione al rispetto del segreto professionale. Informazioni così riservate e privilegiate riguardanti la gestione degli enti creditizi e delle società finanziarie, se indebitamente diffuse, potrebbero avere ripercussioni sui risparmiatori e sui mercati.
Il presidente della Repubblica fa anche chiarezza sui rapporti tra il governo e le altre istituzioni coinvolte. Banca d’Italia, Consob, Ivass, Covip, Banca Centrale Europea sono, secondo la Legge, Autorità indipendenti. La Commissione non può sovrapporsi all’esercizio dei loro compiti, comportandosi erroneamente come un organismo ad esse sopra ordinato.
Né le banche centrali né la BCE possono accettare istruzioni dai governi o da qualsiasi altro organismo degli Stati membri.
L’inchiesta parlamentare e quella giudiziaria devono mantenere un rapporto di leale collaborazione e di non interferenza e non spetta al parlamento l’accertamento delle responsabilità giudiziarie.
Commissione banche: gli auspici e la reazione di Buffagni
La lettera del presidente Sergio Mattarella ai presidenti della Camera, Roberto Fico, e del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, si chiude con l’auspicio che i due
Seguiranno con attenzione i lavori della Commissione affinché sia assicurato il rispetto dei limiti derivanti dalla Costituzione e dall’ordinamento e dei diversi ruoli e responsabilità.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Stefano Buffagni, esponente del M5S, ha accolto la lettera del presidente, ma ha sottolineato che le sue priorità sono i diritti del Parlamento e le promesse ai cittadini di andare fino in fondo per ‘fare ordine e pulizia’, anche sulla recente vicenda dei diamanti.
Teresa Franco