Pietro Molinaro, Presidente della Commissione antindrangheta si è espresso oggi sulla grande importanza di fare prevenzione e informazione nelle scuole e tra i giovani.
Durante l’ultima riunione della Commissione antindrangheta si è parlato del rilevante ruolo di tutti gli eventi formativi nelle scuole per garantire la piena conoscenza del fenomeno da parte delle nuove generazioni. L’obiettivo è quello di garantire ai giovani le capacità necessarie per riconoscere ed evitare gli atti di corruzione.
La riunione della Commissione contro il fenomeno della ’ndrangheta ha trattato in modo particolare di corruzione e illegalità diffusa. Oltre all’importanza del ruolo degli istituti di istruzione, si è parlato anche delle misure di sostegno ai soggetti sovra indebitati. Accade spesso che chi contrae numerosi debiti si senta costretto a ricorre alle organizzazioni usuraie. Questo porta, però, a un maggiore indebitamento legando in modo inevitabile i cittadini alla criminalità organizzata. Entrare in contatto con organizzazioni usuraie significa introdursi in una spirale da cui diventa estremamente difficile uscire.
Durante la riunione sono intervenuti diversi avvocati che hanno portato una maggiore chiarezza su come ottenere la massima trasparenza nei casi di corruzione. Durante i propri interventi, i legali hanno dichiarato che il confronto con la Commissione ha costituito un punto di partenza fondamentale per aumentare la sensibilità sul tema.
Gli avvocati hanno, poi, invitato i componenti della Commissione a prendere parte a diverse iniziative per le Amministrazioni Pubbliche previste dalla Legge.
Tra queste anche il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), un’iniziativa recente che si occupa di controllare l’andamento del Piano per la Trasparenza e l’Anticorruzione. Gli avvocati, insieme alla Commissione, hanno ribadito anche l’importanza di eventi formativi nelle scuole. Infine, i componenti della commissione hanno inviato delle lettere che hanno per oggetto la richiesta di un incontro con sindaci dei comuni. I comuni interessati sono quelli in cui si sono verificati maggiori casi di eventi legati alla criminalità organizzata.
Recentemente “Il Corriere della Calabria” aveva fortemente criticato la Commissione antindrangheta suscitando la pronta risposta del presidente Pietro Molinaro.
Il presidente della Commissione, in seguito alle accuse, aveva definito “pessimo” il servizio che il giornale stava fornendo alla regione nella lotta alla criminalità organizzata. Bisognerebbe, al contrario, mostrare un fronte comune e unito per contrattare al meglio la criminalità. Nell’articolo in questione erano stati strumentalizzati i vari atti criminosi perpetrati dall’ndrangheta facendo intendere che i provvedimenti della Commissione fossero meramente burocratici.
Molinaro sembra ora volenteroso e disposto a far tacere tali voci, rendendo maggiormente concreti i dibatti dell’assemblea. Sicuramente informare maggiormente i giovani porterà i suoi frutti. La speranza è che l’appello venga colto anche dai sindaci dei comuni e che si continui nella direzione attuale di sensibilizzazione.