Commercio Equo e Solidale: un mezzo per garantire giustizia e diritti

Scegliere un mercato equo, socialmente utile e biologico con il Commercio Equo e Solidale.

Il Commercio Equo e Solidale inizia a svilupparsi negli anni Sessanta come un’alternativa al mercato convenzionale, volto alla giustizia sociale e al rispetto dei diritti umani. Una nuova coscienza viene a formarsi e l’attenzione per la provenienza, la qualità e i metodi di produzione assume una rilevanza sempre maggiore nel momento dell’acquisto.

Teatro Naturale

Tra gli anni ’60 e ’70 iniziano a diffondersi le Botteghe del Mondo (o World Shops): esse non costituiscono solo dei punti-vendita, ma dei veri e propri centri associativi volti alla promozione dell’equità sociale ed economica.
Il Commercio Equo e Solidale è volto a garantire i diritti dei lavoratori e la creazione di uno sviluppo sostenibile. Nascono cooperative dove i lavoratori possono partecipare in modo attivo e concreto alle decisioni prese, le loro condizioni di lavoro rispettano i diritti dei lavoratori stabiliti dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro e i loro salari vengono decisi in base ad un principiò di equità. Oltre a garantire i diritti umani, si cerca anche di costituire uno sviluppo sostenibile che non depredi le risorse naturali. Il rispetto dell’ambiente è uno dei punti cardini su cui si basa il Commercio Equo e Solidale.

L’acquirente ha il diritto di conoscere ogni voce costituente del prezzo finale di un prodotto. In questo modo sarà perfettamente cosciente di chi o cosa finanzieranno i suoi soldi. Aderendo a questo mercato si permette la crescita di piccole realtà imprenditoriali che garantiscono lavoro e sussistenza a migliaia di persone che altrimenti sarebbero schiacciate dallo sfruttamento e dalla miseria. Si ha inoltre la certezza che non siano stati sfruttati bambini in quanto il lavoro minorile non viene assolutamente contemplato.

Il Commercio Equo e Solidale sta via via accrescendo la sua portata e il numero di acquirenti. La concorrenza però è spietata e i prezzi generalmente più alti di questi prodotti equo possono risultare un freno. In particolare nei momenti di crisi in cui moltissime famiglie cercano di risparmiare anche sugli acquisti di beni alimentari.

Radavoiu Stefania Ema

 

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