Il Ministero degli Interni ha reso pubblica la relazione annuale 2023 del Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso dove si illustrano le attività svolte per sostenere le vittime e le loro famiglie. Il comitato di solidarietà, istituito nel 2001, nell’anno appena trascorso ha risposto positivamente a 672 istanze di accesso al fondo di cui 48 provenienti dalla regione Calabria che, tra le 4 regioni del meridione, da dove provengono la maggioranza delle richieste, è quella che ha registrato il maggiore incremento di domande (pari al 140% rispetto all’anno precedente).
Il dato calabrese in netto aumento è certamente uno dei sintomi positivi sottolineati nel report soprattutto in una regione spesso condannata al silenzio rispetto agli abusi, alle violenze e ai reati di tipo mafioso.
Il lavoro da svolgere nella regione non è tuttavia finito poiché, sebbene la situazione sia in netto miglioramento, la Calabria resta però indietro rispetto alle altre regioni del centro sud tra cui spicca la Sicilia da cui provengono il 66% delle domande. Per quanto riguarda la Campania, terza regione con 104 domande, si è registrata una crescita del 42% rispetto allo scorso anno.
Report 2023: la violenza di genere e i femminicidi
Nell’ultimo anno particolare attenzione è stata posta riguardo le vittime di femminicidio e violenza sessuale le quali adesso, grazie alla legge del 24 novembre 2023, n. 168, possono ottenere almeno una parte del rimborso in tempi più brevi e hanno termini più lunghi per la presentazione della domanda (da sessanta si è passati a centoventi giorni). Nel 2023, per questa tipologia di reato sono stati erogati rimborsi per oltre 1 milione di euro e le delibere adottate sono state 34 per 45 vittime di femminicidio. Per quanto riguarda le violenze sessuali sono stati invece denunciati, nello stesso periodo di tempo, ben 84 episodi.
In generale per le vittime di reati dolosi contro la persona sono pervenute 320 domande riguardo 215 episodi violenti e durante l’anno sono stati erogati oltre 4,5 milioni di euro. Negli ultimi anni e in particolare dal 2017 si è data sempre maggiore attenzione anche al sostegno degli orfani dei crimini domestici e dei reati legati alla violenza di genere. In tal senso sono state prese misure di sostegno economico sia verso l’orfano e sia verso le famiglie affidatarie. Le modalità di aiuto vanno dall’assegno per la famiglia fino alla borsa di studio o il contributo economico al datore per l’inserimento nel lavoro.
Tale impegno ha duplice risvolto positivo poiché dimostra la volontà dello Stato di aiutare chi rimane segnato da reati così particolarmente odiosi e nello stesso tempo costituisce un sostegno concreto al diritto allo studio e al successivo approdo al mondo del lavoro. Le domande di sostegno da parte di orfani di crimini domestici sono state 106 durante l’anno e sono stati concessi per borse di studio, spese mediche e avviamento al lavoro oltre 650 mila euro.
Il lavoro svolto è stato sottolineato, in occasione della pubblicazione del report, anche dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi:
«Nel 2023 sono stati erogati oltre 34,5 milioni di euro per offrire un sostegno alle vittime di mafia, per supportare coloro che hanno subito reati intenzionali violenti e per garantire inoltre un futuro a chi è rimasto orfano a causa di crimini domestici o di femminicidi. Aiuti economici che testimoniano l’impegno concreto dello Stato verso coloro che hanno pagato a caro prezzo la lotta contro la criminalità organizzata o hanno sofferto indicibili storie di dolore e di sofferenza».
Il lavoro del Comitato di solidarietà per i reati di tipo mafioso
Sul piano del lavoro interno l’Ufficio del Commissario continua a soffrire di una grave carenza di organico (circa il 50% del personale previsto) e inoltre durante l’anno quasi la metà dei dipendenti è stata impegnata in modalità agile. Nonostante questi problemi e grazie al decisivo impegno quotidiano del personale il Comitato di solidarietà ha comunque raggiunto l’obiettivo di trattazione delle pratiche prefissato e inoltre ha potuto lavorare positivamente per risolvere alcune questioni interpretative nell’applicazione della normativa sia riguardante le vittime di reati di tipo mafioso che le vittime dei reati violenti dolosi.
A livello di efficienza del lavoro rispetto al 2022 sono state trattate un maggior numero di istanze (533 contro 501) e le delibere di accoglimento sono state 136 sulle 235 adottate durante l’anno. Sono 98 invece le delibere di reiezione e una a carattere generale. Questi dati sono stati sottolineati anche dal Commissario Felice Colombrino:
«Il Comitato ha rafforzato ulteriormente la propria missione di garanzia solidaristica, attraverso la puntuale e tempestiva concessione dei benefici previsti dalla legge, garantendo una sempre più soddisfacente risposta alle legittime aspettative, con l’intento di accrescere nei beneficiari la percezione di uno Stato che è sempre vicino alle vittime innocenti»
A livello generale il 2023 è stato certamente un anno importante per il Comitato di solidarietà e per l’Ufficio. Nonostante le difficoltà sono stati registrati dati positivi sia per quanto riguarda le denunce, in particolare in Calabria, e sia per quanto riguarda i fondi erogati e le modalità di aiuto alle vittime. Il lavoro svolto per le vittime di femminicidio e per gli orfani di crimini domestici è un primo importante passo nella lotta alla violenza di genere e nel contrasto ai reati di tipo mafioso e intenzionali violenti.