COme VIte Distanti, il fumetto solidale lanciato da ARF!

COme VIte Distanti ultima voce
COme VIte Distanti

COme VIte Distanti è un fumetto scritto e disegnato a molte mani. Sono, infatti, circa sessanta gli artisti coinvolti nel progetto solidale proposto da ARF!, il festival del fumetto di Roma che si svolge ogni anno a maggio dal 2015.

L’esperimento ha avuto inizio mercoledì 25 marzo, quando la pagina di ARF! ha condiviso una tavola realizzata da Gipi, e ha invitato Stefano Caselli a impugnare la matita. Sotto il titolo COme VIte Distanti si genererà un libro la cui storia è stata scritta da Francesco Artibani, Katja Centomo, Giovanni Masi e Mauro Uzzeo e alla quale diversi disegnatori contribuiranno ciascuno lavorando a una e una sola pagina. Raccogliendo l’eredità dell’autore che li ha preceduti e modificando una storia che continuerà a viaggiare di artista in artista in modo imprevedibile, si verrà a formare un fumetto collettivo e personalissimo allo stesso tempo.

Pubblicato gratuitamente online, una tavola alla volta, per sessanta giorni, il fumetto avrà anche una vita cartacea grazie alla tipografia Press UP, che si è offerta di stampare l’opera a proprie spese affinché il ricavato della vendita potesse essere interamente devoluto all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani. Chi volesse acquistare il libro cartonato, infatti, può preordinarlo dal sito dell’ARF! e ogni singolo euro sarà destinato alla raccolta fondi. Le spedizioni delle copie saranno erogate a partire dal 30 maggio, ma preacquistare sin da ora significa donare immediatamente e continuare a farlo man mano che la storia prende forma.

“Assurdo. Surreale. Sospeso.”

ARF! sceglie questi tre aggettivi per descrivere la situazione attuale, e la riflessione sul ruolo degli artisti della nona arte nei giorni di questa emergenza è il cuore pulsante che ha dato vita al progetto solidale.




“Di fronte al prezioso compito che quotidianamente svolgono medici e ricercatori scientifici, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, noi fumettisti ci sentiamo spesso piccoli e impotenti. D’altronde, il nostro lavoro è raccontare storie, non salvare vite.

Ci siamo chiesti, quindi, se esisteva un modo per contribuire davvero, per riuscire ad essere utili – presto e concretamente – all’intera comunità.COme VIte Distanti” è la nostra risposta a questo bisogno. La risposta del fumetto italiano.”

“Arriviamo lontano. Distanti, insieme.”

Un fumetto è una delle prime cose che ci vengono messe tra le mani quando siamo bambini. L’invito alla lettura passa spesso attraverso storie illustrate, prima più semplici e poi più complesse, grazie alle quali iniziamo a imparare che il libro è un oggetto bello, del quale avere cura perché poi lui possa a sua volta prendersi cura di noi. In questo periodo è arduo per i genitori spiegare ai più piccoli cosa sta succedendo senza terrorizzarli. I disegni dei bambini che spesso vengono mostrati come simbolo di incoraggiamento rappresentano arcobaleni che sconfiggono con i loro colori un virus cattivo e sotto i quali campeggia la scritta colma di speranze andrà tutto bene”.

COme VIte Distanti non è un’opera per i soli amanti del fumetto, ma potrà essere utile ai genitori per parlare ai propri figli di questa situazione, e sarà di aiuto a tutti coloro che hanno difficoltà oggi a prendere in mano un qualsiasi libro, perché non trovano più nella lettura il conforto di sempre. Probabilmente molti saranno i testi che alla fine di tutto questo troveranno la chiave per narrare ciò che è accaduto ma, nel contingente, questo esperimento è la prima forma artistica che cerca di decifrare il presente per raccontarlo ai lettori.

La sfida raccolta dai fumettisti di COme VIte Distanti è solo in apparenza qualcosa di simile a un gioco infantile di acrostici e scrittura condivisa. L’abbinamento della parola scritta all’immagine, infatti, è sempre molto complesso e lo diventa ancor di più quando ciò che viene rappresentato è una paura invisibile. Non c’è nulla di più astratto di un male che non si può vedere. Quando non c’è un nemico fisico contro cui scontrarsi, quando la minaccia è rappresentata dalla vicinanza, dallo stare insieme, dall’abbracciarsi, è molto più complicato fronteggiare l’avversità. Riuscire a trasferire sul foglio questo pericolo, dandogli forma e concretezza, può essere la giusta via per esorcizzare la paura e gli incubi del presente e affrontarli meglio e con più coraggio.

“Una storia corale, un progetto (anti)virale”

Lo slogan del progetto ideato da ARF! è: “Arriviamo lontano. Distanti, insieme”. Come in questa emergenza sanitaria il comportamento di ciascuno nel privato influenza la salvezza di tutti, così il fumetto, singolarmente scritto dai diversi artisti, va a comporre un disegno più ampio che culmina nelle donazioni al INMI Spallanzani. È una vera e propria staffetta. C’è un testimone, un messaggio forte, che passa di mano in mano: non si può pensare di vincere da soli, ma tutti insieme. Ciascuno fa la sua parte per raggiungere l’obiettivo, dal primo fumettista all’ultimo “corridore”, che non è altri se non ciascuno di noi.

Lo sprint finale spetta proprio ai lettori di COme VIte Distanti, a cui ARF! suggerisce di regalare il fumetto a chi proprio non vediamo l’ora di rabbracciare. Tanto donare attraverso l’acquisto, tanto condividere semplicemente l’iniziativa, è utile per fare davvero di questa narrazione un progetto che coinvolge tutti: “Una storia corale, un progetto (anti)virale”.

Se non possiamo essere un pino sulla vetta del monte, o un medico capace di curare dalle malattie, è bene ricordare, parafrasando M. L. King, che non con la mole vinciamo o falliamo. Ciò che è importante è l’invito a essere sempre “il meglio di qualunque cosa siate”, e chi si ritrova privo di armi in questa battaglia può contare grazie ad ARF! sulla forza di un libro per fare anche lui la propria parte.

Martina Dalessandro

Exit mobile version