Come sono cambiate le vacanze degli italiani

cambiate le vacanze L’esperienza extra corporale da rientro dalla vacanza

L’avvento dell’estate coincide col periodo delle ferie, momento nel quale milioni di persone decidono di trascorrere momenti di svago e relax lontano dal proprio luogo di residenza. Non tutti, però, possono concedersi questo privilegio, nonostante i dati siano nettamente in crescita: rispetto al 2023, il 12% in più di italiani, pari a quasi 38 milioni di persone, riusciranno a concedersi una vacanza.

Un elevato numero di italiani, tuttavia, non potrà concedersi alcun giorno di vacanza lontano dal proprio domicilio: considerato il numero di abitanti presenti lungo tutto lo Stivale (pari a circa 58 milioni), 20 milioni di nostri connazionali non andranno in ferie. Un numero che resta particolarmente elevato, sul quale incide la forte perdita del potere d’acquisto accusato dalla nostra nazione nel corso degli ultimi lustri.

E’ inutile negare, infatti, come esso sia sensibilmente calato, incidendo profondamente sulla capacità di spesa dei cittadini italiani, talvolta costretti a far quadrare i conti alla fine del mese e decisamente in difficoltà nel potersi concedere qualche giorno di vacanza. Questa “impresa” è ancor più ardua in presenza di figli a carico, con conseguente ulteriore rammarico per non poter concedere agli stessi un periodo di relax lontano dalla propria abitazione.

Cosa ha inciso sulla riduzione temporale del periodo vacanziero estivo degli italiani

I risparmi accumulati durante la pandemia, non di rado, sono stati erosi nel corso degli ultimi anni, complice una spirale inflattiva mai così aggressiva come nel corso dell’ultimo biennio, che ha inciso profondamente sul “carrello della spesa” e sulle bollette energetiche. Effettuare una vacanza al giorno d’oggi, quindi, è diventata spesso sinonimo di “sacrificio”, di risparmi appositamente accantonati durante il corso dell’anno per potersi concedere questo “sfizio”.

A dire il vero, questa fase si trascina da ormai due decenni, come testimonia anche il differente approccio degli italiani. Se negli anni ‘80 e – buona parte – degli anni ‘90 la vacanza durava spesso due settimane, oggi questo periodo si limita, mediamente, a 5/7 giorni. Certo, alcuni italiani sfruttano anche i cosiddetti “ponti” per godersi qualche breve vacanza durante il corso dell’anno, evento che prima, a onor del vero, accadeva meno frequentemente.

Ma non c’è alcun dubbio, tuttavia, come la minor capacità di spesa lede la durata del periodo vacanziero, riducendo i giorni di soggiorno nella località di villeggiatura prescelta, accontentandosi di un periodo più breve lontano dal proprio domicilio. Analizzando le vacanze degli italiani negli anni ‘80 e ‘90 rispetto ad oggi, emerge palesemente anche un altro dato.

Il mare resta la soluzione prediletta, sia in Italia che all’estero

Negli ultimi due decenni dello scorso secolo, la maggior parte degli italiani prediligeva soggiornare in località presenti nel territorio italiano complici anche i prezzi particolarmente elevati dei voli aerei, con una spiccata preferenza per le località marittime rispetto a quelle artistiche e di montagna. La preferenza per il mare resta viva ancora oggi, ma non negli stessi termini; un numero cospicuo di italiani, oltretutto, volge lo sguardo all’estero.

Il costo dei biglietti offerti dalle compagnie aeree, infatti, è decisamente più sostenibile rispetto a qualche lustro fa e consente agli amanti della tintarella di poter visitare luoghi dal fascino sublime, come quelle analizzate dalla redazione del blog di Betway Casino, e nel dettaglio presenti in questa classifica, dove ci sono le spiagge più famose al mondo secondo interazioni e ricerche sui motori di ricerca e i social media. Questo mostra un sensibile aumento delle vacanze al mare in territorio straniero, dove con il passare degli anni molti italiani hanno cambiato lo stile delle proprie vacanze scegliendo destinazioni europee e in altri continenti.

Cresce in misura significativa, infatti, il numero di nostri connazionali che decidono di affrontare una vacanza in una località d’arte e, soprattutto, in montagna, quest’ultima ritenuta maggiormente congeniale per ottenere un po’ di sano relax lontano dal caos cittadino e ritemprare corpo e mente per affrontare con rinnovato vigore tutti gli impegni da affrontare quotidianamente.

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