Come leggere correttamente la bolletta del gas

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Ultimamente le bollette delle forniture domestiche hanno subito un drastico aumento. Vari eventi hanno letteralmente stravolto il settore dell’energia con conseguente aumento generale dei costi. Infatti, il costo maggiore del gas ha comportato delle bollette più salate per i consumatori con conseguente effetto a cascata. Di conseguenza, oggi, sia le famiglie che gli imprenditori in generale, cercano il modo per poter risparmiare qualcosa in bolletta.

Consumi stimati e consumi effettivi

Prima di capire come fare per poter risparmiare, occorre precisare che i fornitori di gas non sempre effettuano la lettura del contatore. Infatti, è una procedura che deve essere eseguita solo poche volte all’anno, pertanto, qualche volta potrebbe essere omessa. Inoltre, non è ancora prevista la possibilità di controllare da remoto i consumi da parte dei fornitori, e questo, come è facile desumere, costituisce un problema.  Per questo potrebbe essere utile provvedere in autonomia a reperire le informazioni necessarie, effettuando l’autolettura del gas di casa, senza attendere l’arrivo della ditta che dovrebbe eseguire la lettura. Ciò permette di accertarsi che la bolletta sia adeguata ai consumi effettivi, e non a quelli stimati dal fornitore di gas.

Infatti, i consumi stimati potrebbero essere sia inferiori a quelli effettivi (e quindi comportare una bolletta più conveniente) sia superiori, e pertanto responsabili di una bolletta particolarmente salata. In questo caso, dopo aver effettuato l’autolettura, è possibile richiedere un conguaglio, oppure valutare tariffe differenti come quelle a somma fissa. In poche parole, prima di capire come fare per poter risparmiare sulla bolletta, è di fondamentale importanza capire quanto effettivamente si sta consumando. In caso contrario, si corre il rischio di cambiare tariffa inutilmente.

Leggere la bolletta

A questo punto potrebbe sorgere spontanea la domanda: come faccio a leggere correttamente i propri consumi? No problem, non è difficile come sembra. Innanzitutto, per comprendere al meglio se le proprie abitudini di consumo sono sbagliate, e se si spreca molto gas, bisogna non solo leggere il contatore ma anche prestare attenzione alle diverse voci che compongono una bolletta. Infatti, vi sono delle parti indipendenti dal consumo, come ad esempio i servizi di rete. Questo termine, infatti, indica la tariffa che il fornitore paga all’ARERA per il trasporto del gas. Ci sono, poi, le imposte le quali non sempre sono riportate in modo chiaro e comprensibile, il che potrebbe rendere non agevole la lettura della bolletta. Tuttavia, in genere, si tratta di una quota che corrisponde al 35% circa del costo totale e comprende l’imposta sul consumo, l’imposta sul valore aggiunto e l’addizionale regionale, ovvero un’imposta a base regionale determinata in base ai limiti stabiliti dall’ARERA, calcolata in base alla fascia di consumo. Vi è, poi, ovviamente la spesa per l’acquisto del gas, che si aggiunge alla quota di fornitura (fissa). La quota variabile, infine, indica quanto consumato. In sostanza, occorre leggere questa pluralità di voci per poter comprendere effettivamente qual è il costo del gas e di tutto ciò che ruota attorno allo stesso: trasporto, imposte varie, ecc. e solo all’esito di tutto ciò è possibile valutare se cambiare o meno tariffa o gestore.

 

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