Lo studio su come intagliare un mammut in avorio è stato pubblicato su Archaeological Research in Asia.
Arte di ventimila anni fa
Se mai vi foste chiesti come intagliare un mammut d’avorio, la scienza ha la risposta al vostro quesito. Un team di archeologi dell’Università Federale Siberiana e della Statale di Novosibirsk ha fatto il lavoro per voi. Infatti, gli scienziati hanno ricostruito la tecnologia utilizzata per intagliare l’avorio e creare ornamenti e sculture. I ricercatori hanno concentrato gli sforzi su una fila di pietrine e su un’antica figurina animale. I reperti vengono dal sito di Ust-Kova, dove oltre ventimila anni fa, nel paleolitico, i sapiens residenti li intagliarono usando trapani, lame da taglio e lame da livellamento. Alcune delle caratteristiche mostrano addirittura la maestria dell’intagliatore. Grazie ai dati ottenuti dai ricercatori conosceremo meglio le tribù siberiane e i legami che le connettevano.
Uno scavo molto lungo
Il sito archeologico di Ust-Kova si trova nel distretto Kezhemsky del territorio Krasnoyarsk, sul fiume Kova. Qui gli archeologi hanno lavorato dalla metà del ventesimo secolo, anche se la maggior parte degli scavi avvenne tra il 1980 e il 2000. Secondo la datazione al carbonio il sito è vecchio di oltre ventimila anni. A detta degli scienziati, le statuine di forma animale sono tra i reperti più importanti insieme a vari ornamenti e attrezzi in avorio di mammut. Studiandoli, il team di ricerca ha rivelato le tecniche che ne hanno permesso la costruzione. “Abbiamo studiato molti oggetti in avorio di mammut: la figurina di un mammut, la scultura di una foca, bracciali e perline di varie dimensioni risalenti a ventiquattromila anni fa” spiega Nikolay Drozdov, co-autore dello studio. “Abbiamo condotto analisi microscopiche della struttura di ogni oggetto per identificare gli attrezzi impiegati”.
Nella bottega degli antichi Sapiens
Utilizzando il software DStretch, il team ha processato le immagini della piccola statua di mammut. L’analisi ha permesso di capire le tecniche e gli strumenti impiegati nella preparazione. Infatti, le immagini ottenute mostrano i segni lasciati incontrovertibilmente da alcuni strumenti. Così, secondo gli scienziati, il nostro intagliatore avrebbe dovuto rompere il cranio di mammut in due parti. Subito dopo, le placche più piccole diventavano perline e ornamenti: venivano tagliate di forma rettangolare e forate al centro con un trapano di pietra. Invece, le parti più grandi erano materiale per la scultura. Per creare un piccolo mammut, l’intagliatore dava la forma della testa e delle gambe con una lama da livellamento. L’eccesso veniva eliminato con quella da taglio. Infine, veniva decorata con dei segni che imitassero gli occhi e la pelliccia.
La chimica della decorazione
Ora che sapete come intagliare un mammut in avorio, non vi resta che decorarlo. Per completare l’opera potete sempre chiedere al team di ricerca in questione. Infatti, gli scienziati hanno analizzato anche la composizione chimica dei ritrovamenti. Il loro interesse è caduto principalmente su alcuni pigmenti rosso scuro sulla superficie della scultura. Così hanno scoperto che gli antichi maestri artisti di questa zona dipingevano molti dei loro lavori con magnesio e manganese. I pigmenti venivano estratti dalle rocce saline situate poco lontano dal sito di scavo. Però, la statuina di mammut è dipinta di rosso da un lato e di nero dall’altro. Peculiare se pensiamo che la mitologia Ust-Kuva vede il rosso come simbolo della vita e il nero come simbolo della morte. Lo studio, oltre a essere un ottima guida sull’intaglio di mammut, è un nuovo tassello nel puzzle delle culture antiche. L’espressione culturale di queste popolazioni aiuta a comprendere la loro cultura e i rapporti tra le tribù che popolavano le zone vicine.
Daniele Tolu