Si è soliti pensare che la malattia di Alzheimer possa colpire solo le persone anziane, ma non è così. Esiste, infatti, una forma di alzheimer precoce che coinvolte i soggetti di età compresa tra i 45 e i 64 anni di età. Come si può facilmente intuire, un esordio del morbo precoce può essere fonte di grande preoccupazione: per questo motivo, se ci si accorge di qualcosa che non va, su sé stessi o su un familiare, è opportuno parlarne subito con un medico. Ma quali sono i più significativi sintomi di Alzheimer a esordio precoce che devono rappresentare un campanello di allarme?
La perdita di memoria e le dimenticanze
La perdita di memoria è un sintomo che non può essere in alcun modo sottovalutato. Ovviamente in questo caso non si fa riferimento al singolo episodio in cui ci si dimentica dove sono state lasciate le chiavi di casa, ma a un oblio persistente. I soggetti che sono colpiti da Alzheimer giovanile cominciano a mostrare problemi di questo tipo, con vuoti di memoria cronici e anomali, sin da 40 o addirittura 30 anni. Il segnale più caratteristico del disturbo a esordio precoce riguarda il momento nel quale i sintomi si manifestano la prima volta. Mentre l’Alzheimer a esordio senile, che è quello più comune, comincia a far capolino dopo i 60 anni di età, quello precoce può dare effetti a partire dai 30 anni, anche se in media viene diagnosticato tra i 40 e i 50 anni.
Attenzione al linguaggio e alla memoria
Un sintomo di precoce declino della memoria è quello di chi si ritrova in un posto senza sapere come ci è arrivato o non sa dove si trova. Un altro campanello di allarme suona nel momento in cui ci si accorge di far fatica a usare i termini più appropriati nel parlare. È vero che a 40 o 45 anni si pensa di essere ancora giovani per poter essere malati di Alzheimer, ma questo errore di sottovalutazione può essere molto pericoloso. Inoltre, l’Alzheimer a esordio precoce si contraddistingue per i disturbi del linguaggio e per i problemi di attenzione.
Che cosa cambia tra Alzheimer classico e Alzheimer precoce
In linea di massima le persone che soffrono di Alzheimer a esordio precoce ottengono migliori punteggi, in confronto alle persone che hanno Alzheimer senile, nei test di memoria semantica e di memoria; invece, fanno registrare risultati peggiori in riferimento alle capacità spaziali, alla prassi motoria, alle funzioni esecutive, al linguaggio e ai test dell’attenzione. Gli specialisti del settore sostengono che la perdita di memoria, che come noto è fortemente legata alla malattia di Alzheimer, nei soggetti con Alzheimer a esordio precoce possa costituire un sintomo di minor rilevanza. Non è un caso che i pazienti con Alzheimer giovanile di frequente si ritrovino in difficoltà nell’usare le parole giuste quando si esprimono. Inoltre, ci possono essere problemi anche nell’esecuzione di calcoli semplici.
L’umore e la vita sociale
Le persone che soffrono di Alzheimer a esordio precoce, anche se in passato erano in grado di svolgere mansioni molto complicate e riuscivano a concentrarsi senza problemi, con il manifestarsi e il progredire della malattia sperimentano un calo sempre più evidente della concentrazione, che si traduce in una riduzione della produttività e della motivazione come mai era capitato in precedenza. Può succedere, inoltre, che le persone si isolino dai propri amici e dai propri familiari, rinuncino a frequentare i colleghi e abbandonino i propri hobby, anche se prima si dedicavano ad essi con la massima attenzione.
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Come affrontare l’Alzheimer precoce
Le persone con Alzheimer a esordio precoce possono patire sbalzi di umore e cambiamenti di personalità. Anche chi in precedenza appariva instancabile può risultare all’improvviso poco motivato o non più capace di svolgere attività che prima venivano effettuate senza difficoltà. Per trattare i sintomi di questo disturbo è fondamentale una diagnosi precoce. In ogni caso, è auspicabile che i familiari sostengano la persona e non si lamentino dei suoi problemi. In più, è indispensabile conoscere e indagare in maniera approfondita le problematiche, visto che sintomi paragonabili a quelli della demenza possono essere provocati anche da altre patologie; si pensi, per esempio, al deficit dell’attenzione non curato, che in molti casi può essere scambiato per una malattia di Alzheimer a esordio precoce.