Le discriminazioni sessuali sono uno dei mali del mondo contemporaneo, e sono soprattutto le donne a subirne le conseguenze. Ma la repressione degli istinti è il peggior modo di combattere il sessismo.
Pornografia: quasi tutti ne fanno uso, ma pochissimi hanno il coraggio di ammetterlo. E’ senz’altro un mezzo importantissimo per conoscere sé stessi e i propri istinti. A patto, ovviamente, che sia regolamentata. Ma i regolamenti non bastano a molti, che invece preferiscono la via della repressione per perseguire il fine di combattere il sessismo.
Una minoranza del mondo progressista si è infatti più volte scagliata contro il mondo a luci rosse. I contenuti hard promuoverebbero infatti la “cultura dello stupro”, il che lascerebbe spazio ad una sola – drastica – soluzione: renderli illegali.
E’ difficile non sentir risuonare in questo dibattito gli echi del sex-shaming, la tendenza a dipingere il sesso come una cosa sporca e da evitare.
Combattere il sessismo censurando il sesso
In molti ambienti sembra dominare la convinzione che per combattere il sessismo bisogna nascondere tutto ciò che contiene riferimenti sessuali. Quella per l’abolizione della pornografia è solo una delle proposte avanzate in questo senso. Nel mirino della crociata anti-sesso sono finite opere d’arte, capolavori del cinema o pezzi musicali colpevoli di contenere riferimenti sessuali (e per questo ritenuti sessisti).
Destò ad esempio scalpore nel febbraio 2018 la decisione della Manchester Art Gallery di rimuovere il dipinto Ila e le Ninfe perché raffigurava corpi femminili nudi. Le critiche però arrivarono a pioggia, e l’olio su tela tornò in esposizione dopo una settimana. Forse perché l’opinione pubblica britannica si rese conto che censurare i nudi non è un atteggiamento progressista. Anzi, è quanto di più bigotto ci possa essere.
Il sessismo deriva dal sesso?
Dietro a questi atteggiamenti vi è l’idea che il sessismo derivi dal sesso. E di certo, il sesso un ruolo ce l’ha. Se si facessero sparire con un incantesimo tutte le parti del corpo in grado di eccitare gli altri, gli esseri umani smetterebbero di essere sessisti. Anche perchè non ne avrebbero più motivo.
Nel giro di pochi decenni smetterebbero però anche di esistere , perché sparirebbero subito i genitali, e con loro la possibilità di riprodursi. Poi sarebbe il turno dei piedi, capaci di innalzare la soglia di eccitazione di molti. Gli esseri umani passerebbero così quei pochi decenni che li separano dall’estinzione incollati su sedie, divani o sgabelli. Una fine ingloriosa per l’homo sapiens.
Senz’altro, prima o poi l’umanità è destinata a congedarsi dal pianeta terra. Ma per quanto l’essere umano ce la stia mettendo tutta ad anticipare la sua estinzione, difficilmente questa avverrà nei modi descritti sopra.
Repressione porta frustrazione
L’idea che l’esistenza del sesso renda possibile il sessismo non è del tutto infondata, ma di certo non giustifica la crociata contro tutto ciò che contiene riferimenti sessuali. Le mani sono necessarie a strangolare: è impossibile farlo con i piedi (sconsigliamo ai lettori di provarci, ndr.). Una soluzione sarebbe quindi quella di rendere monchi tutti gli esseri umani . Eppure, forse per le difficoltà organizzative, forse per la grande passione del genere umano per i preliminari, o forse per evitare che i sindacati dei chiromanti vadano su tutte le furie, nessuno lo ha mai proposto.
Con le mani, infatti, si compiono anche atti di strangolamento. Allo stesso modo, il sesso dà vita anche a cose sgradevoli, come il sessismo. Ma dà vita anche a cose belle. A fare la differenza, in entrambi i casi, è l’approccio.
In un modo o nell’altro, il sesso finisce però sempre sul banco degli imputati. Gli esseri umani sono ambivalenti nei suoi confronti: ne traggono gioia e piacere, ma nella sfera pubblica non riescono a fare a meno di associarlo solamente alle cose peggiori. A lungo andare, questo atteggiamento sessuofobo non può che alimentare la frustrazione. Ed è proprio la frustrazione il terreno fertile su cui si sviluppano le discriminazioni come il sessismo.
Senza consapevolezza e senza rispetto dell’altro, il sesso diventa un arma. E nasconderlo sotto il tappeto non farà che peggiorare le cose.
Simone Morganti