Secondo l’UNCCD – United Nations Convention to Combat Desertification – “non importa dove vivi, le conseguenze della desertificazione e della siccità ti riguardano“.
La “Giornata Mondiale per combattere la desertificazione e la siccità” è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza del pubblico sul tema. Desertificazione e siccità possono infatti essere affrontate in modo efficace, con soluzioni possibili e strumenti chiave che consistono nel rafforzare la partecipazione e la cooperazione delle comunità locali a tutti i livelli, soprattutto in paesi gravemente colpiti da questi fenomeni.
Perché si celebra questa giornata?
A livello globale, circa il 23% della terra non è più produttivo, mentre il 75% è stato trasformato dal suo stato naturale, per lo più a fini agricoli. Questo tipo di trasformazione nell’uso del terreno avviene a un ritmo sempre più veloce che in qualsiasi altro momento della storia umana, soprattutto negli ultimi 50 anni. E’ importante capire che la desertificazione, il degrado del terreno e la siccità hanno un impatto diretto sulla vita di tutti, per questo le azioni quotidiane di ognuno possono contribuire a combattere il DLDD (Desertification, Land Degradation and Drought).
Dobbiamo prenderci cura della terra
La desertificazione e la siccità rappresentano due fenomeni gravi che mettono pericolosamente a rischio la vita di milioni di persone in tutto il mondo. Per desertificazione si intende infatti la riduzione o distruzione del potenziale biologico del terreno che può condurre a condizioni desertiche a causa di variazioni climatiche e attività umane. In parole povere si tratta di terre precedentemente fertili trasformate in zone aride o desertiche. La siccità riguarda invece la mancanza prolungata di pioggia che causa, di conseguenza, scarsità di acqua. Questi fenomeni sono strettamente collegati in quanto la siccità prolungata può accelerare il processo di desertificazione, mentre la perdita di suoli fertili può rendere i terreni più vulnerabili alla siccità. Questi effetti possono essere gravemente dannosi, in quanto mettono a rischio la sicurezza alimentare, l’equilibrio degli ecosistemi e la sopravvivenza delle comunità locali.
La vita dipende dalla terra e per questo è necessario prendersi cura di essa. Questo processo di cura riguarda tutti per una molteplicità di motivi. Tra questi, l’UNCCD ricorda che il 99% delle calorie di cui ogni essere umano ha bisogno per una vita sana proviene dalla terra. Inoltre, un territorio sano e resiliente assicura una difesa contro disastri gravi come siccità e inondazioni, recentemente sempre più frequenti.
Il problema principale che non può essere sottovalutato è che la maggior parte dei problemi ambientali che portano a desertificazione o a inondazioni gravi sono causati dall’uomo, pertanto gli esseri umani posso essere anche parte della soluzione. Secondo UNCCD, i prossimi decenni saranno i più critici per il ripristino della terra per un futuro sostenibile. Questo perché la perdita di terreni naturali destinati all’agricoltura intensiva ha creato una forte competizione per soddisfare la crescente domanda di beni e servizi ecosistemici che supportano la vita delle persone e non solo, oltre ad aver apportato gravi danni alla biodiversità a causa delle monocolture e dell’inquinamento da sostanze chimiche come i pesticidi.
In Italia
Secondo i dati presentati da ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nell’Unione Europea i paesi più coinvolti da desertificazione e siccità sono quelli del bacino Mediterraneo. Tra questi, l’Italia, dove si registrano segni evidenti di degrado del suolo, che si manifesta in circa il 28% del territorio nazionale, principalmente nelle regioni meridionali, dove le condizioni meteoclimatiche contribuiscono alla desertificazione a causa della perdita di qualità degli habitat, dell’erosione del suolo, della frammentazione del territorio, della densità delle coperture artificiali, con significativi peggioramenti anche in aree del nord, come Veneto, Piemonte e Emilia-Romagna.
Raccomandazioni per combattere la desertificazione e la siccità
Affrontare questi temi è fondamentale per la sostenibilità e la conservazione delle risorse. La gestione sostenibile del terreno, attraverso pratiche come la diversificazione delle colture e la realizzazione di prati permanenti che mantengano il suolo fertile conservando il carbonio organico, sono fondamentali per preservare la fertilità del terreno e ridurre l’erosione del suolo.
Secondo l’UNCCD, la gestione sostenibile del territorio riguarda tutti perché solo insieme è possibile ripristinare la produttività di oltre 2 miliardi di ettari di terra degradata e migliorare i mezzi di sussistenza di oltre 1,3 miliardi di persone in tutto il mondo. Il degrado del suolo, il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità sono strettamente connessi e influenzeranno sempre di più il benessere umano. Per questo motivo è importante affrontare la questione insieme, così da poter raggiungere più velocemente gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Her Lands. Her Rights
Il tema di quest’anno è molto particolare e nient’affatto scontato. Il titolo è “Her Lands. Her Rights” ed è dedicato alla promozione della partecipazione delle donne al ripristino e alla cura della terra. In tutto il mondo infatti le donne si trovano a dover affrontare delle barriere significative nel vedersi garantiti i loro diritti sul terreno. Secondo l’UNCCD, investire nella parità di accesso delle donne alla terra e ai beni associati ad essa significa garantire loro un futuro. L’evento, organizzato dal Segretario UNCCD in collaborazione con UN Women, FAO e Alto Commissariato per i Diritti Umani, si è tenuto ieri, 16 giugno 2023, al Palazzo delle Nazioni Unite a New York.
Le donne sono i principali attori degli sforzi globali per ridurre e invertire il degrado del suolo. Tuttavia, nella stragrande maggioranza dei paesi, le donne hanno accesso e controllo diseguali e limitati sulla terra. Non possiamo raggiungere la neutralità del degrado della terra senza parità di genere, e non possiamo escludere metà della popolazione dalle decisioni di gestione del territorio a causa del loro genere.
Ibrahim Thiaw, segretario esecutivo dell’UNCCD.
I diritti delle donne sulla terra
Nello studio di UNCCD intitolato “The Differentiated Impacts of Desertification, Land Degradation and Drought on Women and Men”, la parità di genere rimane ancora una questione incompiuta in ogni parte del mondo. Oggi infatti, quasi la metà della forza lavoro agricola globale è di sesso femminile, ciononostante, meno di uno su cinque proprietari terrieri sono donne. Per non parlare del fatto che la rivendicazione dei diritti delle donne di ereditare le proprietà terriere vengono spesso negate in più di 100 paesi a causa di leggi o pratiche discriminatorie che impediscono loro anche l’accesso a servizi e risorse.
La desertificazione, il degrado del suolo e la siccità hanno spesso un impatto maggiore su donne e ragazze in quanto queste non hanno accesso e controllo delle risorse del territorio. Il ripristino dei terreni in base al genere diventa quindi un percorso per ridurre la povertà, la fame e la malnutrizione, oltre ad offrire possibilità economiche di sviluppo ed emancipazione.
Come contribuire al cambiamento
La desertificazione e la crescente perdita di terreni produttivi a causa dell’azione umana e del cambiamento climatico potrebbero cambiare il modo in cui miliardi di persone vivono in tutto il mondo. Con l’aumento della popolazione globale, aree sempre più grandi sono dedicate all’agricoltura intensiva che, a causa dell’eccessiva irrigazione richiesta, erode il terreno e impoverisce le falde acquifere, soprattutto nelle aree già aride.
La desertificazione aggrava problemi già esistenti, come l’instabilità economica e sociale, causa di povertà, malattie, insicurezza alimentare, perdita di biodiversità, scarsità d’acqua pulita, migrazioni forzate e una minore resistenza ai cambiamenti climatici o ai disastri naturali. Affrontare la desertificazione richiede quindi delle strategie integrate e pensate per il lungo termine. In particolare, queste dovrebbero concentrarsi sul miglioramento dei terreni già degradati, sulla riabilitazione e sulla conservazione dei territori e sulla gestione sostenibile delle risorse agricole e idriche. Inoltre, lo sviluppo delle conoscenze, della ricerca e dell’innovazione sarà fondamentale per consentire una gestione più sostenibile del suolo.