Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Science rivela che il (probabile) collasso della Circolazione Atlantica sarebbe catastrofico: le conseguenze sul clima dell’intero globo, infatti, sarebbero drammatiche.
Il ruolo della Circolazione Meridionale Atlantica
L’Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC), è un delicato quanto importante sistema di circolazione delle acque oceaniche. Trasporta le calde acque tropicali, ricche di carbonio e nutrienti, verso il Circolo Polare Artico dove si raffreddano e sprofondano nell’oceano profondo. Questo prezioso sistema di ricircolo contribuisce a distribuire omogeneamente l’energia sulla Terra e riesce a mitigare l’impatto del riscaldamento globale causato dall’uomo. Dunque, ha un ruolo fondamentale nel mantenere stabile il clima globale.
Tuttavia, a causa a causa dello squilibrio tra acque salate e acque dolci (dovuto allo scioglimento dei ghiacci, delle sempre più abbondanti piogge e ai deflussi fluviali) la tenuta dell’AMOC è in pericolo. L’eccessiva presenza di acque dolci, infatti, impedisce a quelle calde salate di sprofondare e questo ha ovvie ripercussioni sul clima. Negli ultimi anni sono stati pubblicati numerosi studi riguardo all’imminente collasso del sistema di circolazione atlantica ma, per la prima volta, uno studio ha valutato la velocità con cui questo processo potrebbe verificarsi.
Sono stati valutati alcuni segnali nei livelli di salinità nella parte meridionale dell’Atlantico ed è stato dimostrato che un lento declino (attualmente in atto) può portare a un crollo improvviso. E questo avrebbe ovvie disastrose conseguenze. Secondo Renè van Westen, (ricercatore di clima e fisica all’Università di Utrecht), non ci sono abbastanza dati per sapere se succederà nei prossimi anni oppure tra un secolo, ma ciò che è assolutamente certo è che, quando succederà, sarà devastante e irreversibile.
Il fatto, dunque, è che ci stiamo avvicinando al punto di non ritorno e, una volta superato, il processo sarà molto, troppo rapido.
Le conseguenze del collasso della circolazione atlantica
Il collasso della circolazione atlantica avrebbe conseguenze devastanti sul clima dell’intero globo.
- Il livello del mare si potrebbe alzare di alcuni metri inondando intere aree costiere. La costa orientale degli Stati Uniti, ad esempio, sarebbe particolarmente colpita da questo fenomeno.
- In Amazzonia l’alternanza tra stagione secca e umida potrebbe invertirsi spingendo anche la foresta pluviale (già messa a dura prova dai cambiamenti climatici e dall’impatto antropico) al suo stesso punto di rottura.
- La temperatura terrestre fluttuerebbe in modo sempre più irregolare.
- I tropici e l’emisfero Australe sarebbero investiti da un repentino riscaldamento.
- Il ghiaccio marino invernale potrebbe espandersi dal Polo Nord fino all’Inghilterra e alcune regioni europee andrebbero in contro a un clima molto più freddo e secco.
E se questa potrebbe sembrare una buona notizia vista l’attuale tendenza al riscaldamento delle temperature, non lo è. Il collasso della circolazione atlantica, infatti, porterebbe a cambiamenti 10 volte più rapidi di quelli attuali. E quindi l’adattamento sarebbe pressoché impossibile. Ad esempio:
“Il collasso della circolazione atlantica, che trasporta calore, rappresenta uno scenario di chiusura per l’agricoltura europea”.
Peter Bohr, Università di Copenaghen
Non è fantascienza e non sarebbe la prima volta
Come sottolinea Van Westen:
“Il collasso della circolazione atlantica non è fantascienza. Dobbiamo mostrare che questo non è solo un blockbuster di Hollywood: “The day after tomorrow”. Questo è reale, può accadere. E anche se fa paura, dobbiamo prendere molto più seriamente i cambiamenti climatici”.
Inoltre, non sarebbe la prima volta.
Il collasso della circolazione atlantica è già avvenuto 12.000 anni fa, quando il clima terrestre era simile a quello attuale, e ha provocato il Dryas, ovvero un periodo geologicamente breve di clima freddo (una sorta di piccola era glaciale), durante il quale le temperature medie in Groenlandia sono scese di 10 gradi in pochi decenni, i ghiacciai sono avanzati, l’Europa si è progressivamente raffreddata e seccata e il livello dei mari è salito di alcuni metri in meno di un secolo.