Chi ha amato Chéri con la regia di Stephen Frears così come letto e apprezzato la scrittura di Colette (1873-1954) di sicuro aspetterà il biopic sulla scrittrice con Keira Knightley.
Non estranea per niente a corsetti, l’attrice è protagonista del film di Wash Westmoreland, regista di Still Alice che ha portato Julianne Moore a ricevere il suo Premio Oscar.
Il film, presentato al Sundance Festival il 20 gennaio, si concentra sui primi anni di carriera della scrittrice. Centro delle vicende è la passione della scrittura e di come questa vada ad incastrarsi con il matrimonio della scrittrice con Henry Gauthier-Villars (Dominic West), in arte Willy.
Sfruttando il talento della moglie, Willy usa i testi di Colette per incrementare il suo successo attraverso la serie sul personaggio semiautobiografico di Claudine. Non sa di avere tra le mani una donna tutt’altro che remissiva, pronta a reagire in un ambiente tutt’altro che leale come quello parigino.
Girato in parte in Inghilterra in parte in Ungheria, il film verrà distribuito in Inghilterra il 25 gennaio 2019 e in Italia il 6 dicembre di quest’anno. Scritto a tre mani, il film deriva la sua base dalla sceneggiatura di Wash Westmoreland, Richard Glatzer, Rebecca Lenkiewicz.
Attorno ai due divi protagonisti, la grande attrice teatrale Fiona Shaw interpreta Sido, la madre di Colette.
Colette divenne col corso del tempo un’eroina nazionale, amata anche ad Hollywood dove non mancarono le riduzioni cinematografiche delle sue opere. Tralasciando l’opera di Frears già citata, si potrà ricordare il famoso Gigi di Minnelli, la cui base teatrale del testo di Broadway avrebbe dato il trampolino di lancio per la carriera di Audrey Hepburn.
Inoltre, la sua vita ha ispirato molto ammirazione non solo per le sue passioni saffiche ma anche per la sua carriera giornalistica e la sua intraprendenza al tempo dell’occupazione nazista per aver salvato il suo terzo marito, che era ebreo, dalla deportazione.
Pur trattando di un terzo della vita di questa icona della Parigi di fine Ottocento, il film si propone come interprete di una vita particolare ed eccezionale.
Antonio Canzoniere