Sostenere i ritmi di consumo della società moderna diventa per il pianeta una fatica soggetta a conseguenze irreversibili. Lo sfruttamento del suolo, la deforestazione, l’inquinamento atmosferico, producono reazioni che impattano sul clima in modo significativo, contribuendo all’acuirsi del fenomeno della siccità e delle relative conseguenze. La tecnica del cloud-milking si è dimostrata essere una soluzione utile a garantire l’approvvigionamento di acqua in regioni aride o a forte stress idrico.
Negli ultimi decenni, la crescente scarsità di risorse idriche e l’emergenza climatica hanno spinto la comunità scientifica a ricercare soluzioni innovative. Tra queste, il cloud-milking (letteralmente “mungitura delle nuvole”), in quanto tecnica a impatto zero che consente di ricavare l’acqua dalle nuvole di nebbia, ha catturato un sempre maggiore interesse. E, sebbene possa sembrare una tecnologia nuova, si tratta, invece, di un concetto che ha radici storiche e che grazie agli sviluppi moderni offre promettenti applicazioni nella gestione delle risorse idriche nel presente e nel futuro.
“Cloud-milking”: cos’è
Il cloud-milking è una tecnica facente parte del progetto “Life Nieblas” nato nelle Canarie per aiutare la riforestazione.
La deforestazione e la desertificazione sono due delle principali cause della perdita di biodiversità e della degradazione del suolo: entrambi sono fenomeni intensificati dall’attività umana e dai cambiamenti climatici. Life Nieblas è nato per contrastare tali fenomeni con l’obbiettivo di reidratare le zone sottoposte a stress idrico attraverso l’utilizzo di tecniche sostenibili. la peculiarità, nonchè punto di forza del cloud-milking, é proprio quella di ricavare acqua attraverso un uso intelligente e sostenibile delle risorse già presenti sul pianeta.
Varie civiltà antiche, come quelle precolombiane e quelle mediorientali, avevano già sperimentato metodi rudimentali di raccolta dell’umidità dalle nebbie e dalle rugiade. Tuttavia, il cloud-milking moderno si distingue per l’approccio scientifico e la precisione tecnica impiegata.
Come funziona?
l principio alla base del cloud-milking può considerarsi relativamente semplice: l’aria umida che si trova in particolari condizioni atmosferiche, come nelle zone di nebbia o nuvole basse, contiene piccole gocce d’acqua sospese. La tecnica consiste nell’utilizzare strutture chiamate catturatori di nebbia (o “fog nets”), ovvero delle reti in grado di catturare queste gocce e condurle in sistemi di raccolta. Queste reti sono spesso realizzate con materiali estremamente leggeri e permeabili, che catturano l’umidità.
la tecnica del cloud-milking ha voluto imitare il modo in cui le foglie di alloro catturano l’umidità atmosferica dalla nebbia, utilizzando fogli di rete posti sul percorso del vento: quando la nebbia o le nuvole di bassa quota entrano in contatto con le reti, le gocce d’acqua si condensano sulla superficie delle maglie e, grazie alla gravità, scivolano verso il basso in un sistema di canalizzazione. Questo processo avviene senza l’uso di energia esterna, riducendo notevolmente l’impatto ambientale rispetto ad altri sistemi. L’acqua raccolta viene poi utilizzata per irrigare nuovi alberi fino a quando non raggiungono lo sviluppo utile a catturare autonomamente l’umidità presente nell’atmosfera.
Il sistema delle foglie di alloro, tuttavia, non è risultato sufficientemente efficacie a causa della sua fragilità. Pertanto, successivamente, gli esperti hanno ideato un sistema che prevede l’imitazione degli aghi di pino attraverso la costruzione di fronde metalliche. Tale innovazione ha conferito alla tecnica del cloud-milking la capacità di catturare le gocce d’acqua lasciando passare l’aria, una caratteristica che ha permesso una raccolta d’acqua più consistente e un sistema più resistente.
Il sistema di riforestazione adottato nella Gran Canaria ha portato a un tasso di sopravvivenza della riforestazione pari all’86%, il doppio rispetto a quello della riforestazione tradizionale.
Altri esempi di utilizzo
La raccolta di acqua dalle nuvole è particolarmente vantaggiosa in aree dove le risorse idriche sono scarse, ma dove la presenza di nebbia o di nuvole è relativamente costante, come ad esempio lungo le coste peruviane, nei deserti del Cile, o nelle regioni montuose del Marocco.
Un metodo simile a quello del cloud-milking adoperato alle Canarie fornisce acqua potabile e irrigazione al villaggio costiero cileno di Chungungo. Nell’arcipelago di Capo Verde, questa tecnica aiuta a produrre circa mille litri di acqua al giorno che viene adoperata per agricoltura e allevamento.
In queste zone, il cloud-milking può integrare altre fonti di approvvigionamento idrico, contribuendo a garantire un accesso più equo e sostenibile all’acqua.
Una tecnica sostenibile
Il cloud-milking ha un impatto ambientale quasi nullo, sicché non comporta l’utilizzo di risorse energetiche tradizionali come nel caso delle pompe idrauliche o degli impianti di dissalazione.
Il progetto Life Nieblas permette di risparmiare sul consumo di energia fossile e CO2, ma è anche più economico e utilizza meno acqua rispetto ai tradizionali sistemi di riforestazione.
La crisi idrica è un fenomeno che sempre più sta abbracciando i paesi di tutto il pianeta, pertanto risulta necessario adoperare metodi di raccolta dell’acqua sostenibili come il cloud-milking.
Una riflessione finale
Come spesso accade, lo sviluppo di nuove tecniche e sistemi nasce dall’esigenza. Troppo spesso, però, si tratta di un’esigenza derivante dal forte impatto che le abitudini moderne delle società umane hanno sull’ambiente. La tendenza al consumo genera uno spreco incolmabile di risorse, oltre che un danneggiamento del suolo, dell’atmosfera e delle falde acquifere.
Sarebbe opportuno che ciascun individuo ponga sotto esame quella che è la situazione ambientale contemporanea, e insieme indirizzare un critico sguardo al futuro. Siamo giunti a un’era in cui le capacità umane, l’intelligenza, la tecnica, ci permettono di sviluppare soluzioni innovative; certamente per rendere le cose del mondo più agili a un uso umano, ma spesso, per risolvere i danni che quello stesso sconsiderato uso ha sul pianeta. Siamo giunti a un’era in cui diventa necessario mungere le nuvole per poter ricavare l’acqua necessaria a risanare alcune aree del pianeta danneggiate dalla presenza umana.