La cantina Dianella (Firenze) in occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci stanzierà i cloni della vigna del pittore nella città di Vinci.
Nel 1495 venne commissionato a Leonardo Da Vinci il compito di dipingere un’ultima cena nel refettorio di Santa Maria delle Grazie. Pochi anni più tardi Ludovico Maria Sforza, detto il Moro, darà in dono al pittore una vigna di circa 16 pertiche. Leonardo affitterà la vigna al padre del suo allievo Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaì, per poi riconquistarla poco prima della sua morte.
La Fondazione Portaluppi, riporta in vita la vigna di Leonardo nel 2015 grazie al progetto Expo e al contributo dell’enologo Luca Maroni, della genetista Serena Imazio e del professor Attilio Scienza (esperto del DNA della vite).
Il 2 Maggio 2019, anniversario della morte del pittore, verranno piantate nell’orto ornamentale di Dianella a Vinci, le marze, cloni della Malvasia di Candia, concessi dalla famiglia Castellini, attualmente proprietaria della Casa degli Atellani.
Nel 1500, quando le truppe francesi imprigionarono il Moro, Leonardo lasciò Milano e anche la sua vigna. Nel 1519, in punto di morte, lasciò una parte della vigna a un servitore e l’altra parte a Salaì. Leonardo fu amante del buon vino e delle terre toscane, la sua passione per la cucina lo portò a compiere delle ricette innovative, grazie al quale ideò degli strumenti da cucina che utilizziamo tutt’oggi.
Secondo il Codice Atlantico, Leonardo fu precursore di innumerevoli utensili da cucina, tra cui un cavatappi, un trita-aglio, un’affettatrice e un macinapepe, ispirato al faro della Spezia.
Villa Dianella in occasione dell’anniversario della morte di Leonardo, offrirà ai suoi ospiti delle ricette ispirate al pittore, utilizzando proprio gli arnesi da lui inventati. Lo chef inoltre si occuperà di appositi corsi di cucina che prevedono l’utilizzo degli utensili di Leonardo, visibili da parte del pubblico anche il 2 Maggio.
Federica Verdoliva