Le scie belliche non esistono, ma mandano in onda la guerra ambientale, non convenzionale e non dichiarata. Pensate solo per un attimo al crescente bombardamento elettromagnetico indotto dall’uomo. Tempo fa ho coniato un neologismo: aerosolchemioterapia bellica. “Non esistono più le mezze stagioni”: è una frase fatta, anzi un tormentone divenuto luogo comune. Eppure la locuzione cela una verità scientifica. E lo sappiamo quasi tutti benissimo, solo che facciamo finta di ignorarlo, salvo imprecare quando si verificano – come da copione bellico – disastri ambientali.
I mutamenti climatici indotti dall’uomo, in primo luogo negli anni ’50 con i primi esperimenti nucleari, sono la spada di Damocle che incombe sul nostro presente inficiandolo, ma al contempo pregiudica anche il futuro. La gente è spaventata, e così tende a rimuovere i problemi. Uno scrittore, però, scrive quando quello che ha in testa , ovvero che si agita nella realtà sociale, diventa la quotidianità. Sono proprio i bambini, perché gli adulti codardi si fingono ciechi, a parlarmi dei tanti aerei che ininterrottamente ronzano sulle nostre teste a spargere veleni. Basta etichettare chi vede nel cielo le “scie belliche” – parte di un programma di guerra vietata dalla convenzione Enmod delle Nazioni Unite – come un eretico, per neutralizzare una scomoda verità divenuta un tabù. Ma il trucchetto si è ormai inceppato.
Oggi nel mondo – secondo stime dell’ONU – ci sono 65 milioni e passa di profughi climatici, ma nessuno ne parla seriamente, andando alla radice del dramma. Pensiamo alla guerra in Siria: i mass media non dicono come è spuntata, e cioè il fatto che tra il 2000 e il 2011nella culla della civiltà, il bacino tra il Tigri e l’Eufrate si è verificata una siccità mai registrata prima dall’uomo. Di conseguenza migliaia di esseri umani si sono inurbati verso Aleppo. Il resto è cronaca dei nostri giorni.
Certo, è in voga un ambientalismo da ricchi. Con lo stesso impegno che si infonde nel far mangiare “bio” una comitiva di danarose signore si potrebbe far mangiare normalmente migliaia di altre persone. Non esiste un problema più globale del cambiamento climatico. E fino a quando non avremo compreso ciò in pieno, non riusciremo ad arginare quello che sta accadendo secondo una regia ormai palese. Occorrono interventi radicali non palliativi.
E perché qualcuno dovrebbe spendere miliardi su miliardi per il gusto di rovinare il clima?
Se voli all’altezza degli aerei, se c’è umidità Non puoi fare a meno di lasciare la scia.