Per quanto possa sembrare, lavorare in un ristorante, in un bar o in una gelateria, non è facile.
Prima di tutto devi venire a patti con turni allo stremo degli orari, poi con norme rigide sull’igiene e sulla manutenzione degli alimenti e infine, ci sono loro: i clienti da incubo.
Chi lavora in questi ambiti, sa di che cosa si sta parlando.
Si, questo articolo è dedicato a camerieri e baristi, che ogni giorno hanno a che fare con questi clienti particolari.
Elenchiamo insieme i peggiori.
Primi in assoluto sono i “so tutto io”.
Simpatici come una visita dal dentista fuori programma, i “so tutto io”, sono quei clienti che criticano aspramente il servizio, sottolineandone i dettagli più inutili e buttandosi in una conversazione dove loro spiegano come si deve fare il nostro stesso lavoro.
Certo perché i corsi di formazione, le settimane di prova e l’eventuale scuola alberghiera che ci hanno dato le basi e l’istruzione necessaria a compiere questo tipo di lavoro, non sono niente se paragonati alla loro infinita sapienza.
Grazie, grazie mille.
Gli impazienti eterni, sono colore che sembrano avere la cosiddetta mania del coniglio bianco .
Il locale è pieno di gente, le ordinazione sono sempre di più in aumento, tanto che a stento crediamo di poter davvero accontentare tutti, anche se tutto il personale sta dando il 110% per garantire il massimo del servizio a tutti.
Ma poi c’è lui.
Lui, l’impaziente eterno, che non ha fretta, ma solo smania di soddisfare la sua sete di controllo e di essere servito nell’immediato minuto seguente alla sua ordinazione e che ci domanda quando intendiamo portargli l’ordine ogni qual volta ci avviciniamo al suo tavolo o guardiamo nella sua direzione.
No.
Non ci si può comportare così.
Caro cliente impaziente, tu stesso hai davanti ai tuoi occhi l’apocalisse di clienti che stanno entrando nel mio locale, perciò non sei nella posizione di pretendere che il servizio sia esattamente immediato come nel caso in cui non ci fosse nessun altro cliente davanti a te.
E credetemi che non importa il fatto che abbiate fatto i salti mortali per portargli l’ordine: nonostante tutto, lui riterrà che ci avete messo troppo tempo!
Paragonabili solo a bambini di cinque anni con il moccio ancora attaccato al naso, i lamentosi sono una categoria simile a quella dei “ so tutto io”.
L’unica differenza tra loro e la categoria precedente è che, i lamentosi, tendono semplicemente a lamentarsi di tutto, senza cercare di mostrarsi superiori a coloro che li stanno servendo.
Il loro motto nella vita deve essere per forza “vai nei locali e lamentati!”
Gli eterni indecisi possono essere di due tipi: facili o difficili.
Gli indecisi facili sono coloro che, seppure ti creino una fila lunga fino in autostrada, alla fine riescono a decidersi ed ordinare tranquillamente, perché i loro dubbi si manifestano prima dell’ordine.
Gli indecisi difficili invece, sono un vero e totale disastro perché sono coloro che, ha ordine eseguito e consegnato, cambiano idea e decidono di rimandare l’ordine in cucina, per cambiarlo con un altro.
Cari indecisi difficili, solo due piccoli accorgimenti: prima di tutto il cibo non si spreca in questa maniera e in secondo luogo, è davvero da maleducati!
Capita spesso che in cassa finiscano le banconote da piccolo taglio e le monete.
Ma sapete, non importa, perché arriverà sempre l’eroe della situazione: il ricco.
Il ricco viene nominato così, non perché fa sfoggio della sua ricchezza, ma perché dopo aver acquistato un qualcosa di piccolo e decisamente economico, come una pallina di gelato o un caffè, se ne esce fuori con una bella banconota da cinquanta euro perché “devo cambiarli”.
Ma come? Io non ho già abbastanza spiccioli per cambiare a chi mi da venti euro e tu te ne esci con cinquanta?
Certo questa categoria non ti fa proprio venire un odio viscerale, ma signori, che ansia!
Questa è una situazione che è successa a tutti i camerieri e i baristi nel mondo.
Sono arrivati nuovi clienti al tavolo cinque, tu esci dal bancone tutto contento perché è una bella giornata, fino ad ora niente ti andato storto, li uccellini cantano e tu sei soddisfatto del tuo posto di lavoro.
A passi agili ti avvicini al tavolo, con un sorriso esclami un bel “buon giorno, desiderano?”
I due clienti davanti ti sorridono, ti chiedono due caffè e uno aggiunge, con naturalezza “Ah, a me porti pure un’acqua minerale, per favore.”
Acqua minerale? Strabuzzi gli occhi e lo guardi riprendere la conversazione tranquillamente con il suo compare.
“Scusi…” ti riavvicini “…di che tipo?”
“Minerale.” fa con tono di superiorità, facendoti sentire un’idiota novellino.
Accidenti! Uh, accidenti! La giornata tutta sole diventa un temporale, gli uccellini muoiono stecchiti cadendo giù dal ramo e tu stai lì come una mezza cartuccia.
“Intendo la vuole minerale gassata o naturale?” ci riprovi, infastidito
“Naturale, veh…” sancisce sarcastico
No, caro cliente che non capisce le differenze tra un’acqua minerale naturale e una minerale gassata, non è così ovvio!
Avete presente quel magico momento in cui è giunta l’ora? Quel momento in cui si inizia con le pulizie per “chiudere baracca”?
E’ la fine di una lunga giornata, di un lunghissimo turno popolato dai clienti sopra elencati che ci hanno fatto impazzire per tutto il tempo e noi già ci immaginiamo sotto il getto dell’acqua della doccia e poi sotto le coperte o spaparanzati di fronte alla televisione.
Questo sarebbe possibile se non esistessero loro: i ritardatari.
I ritardatari sono coloro del “tutta mia la città”, ovvero coloro che credono che ogni locale sia aperto a qualsiasi ora solo per loro.
No.
Sbagliato.
Ritenta e sarai più fortunato.
Esiste un orario da rispettare, un orario in cui io ti do accesso al mio locale, ai miei servizi.
Caro cliente ritardatario, anche se un po’ di soldini extra in cassa non vanno a male, sei pregato di tornare domani, quando sarò aperto e non starò già mentalmente con la testa sul mio cuscino.
C’è solo una cosa peggiore di tutte le categorie nominate fino ad ora e cioè scoprire che, anche noi camerieri e baristi, delle volte siamo stati dei clienti da incubo a nostra volta, in alcune occasioni.
Questa è la cosa che fa più male e nel contempo la cosa che ci renderà persone migliori, perché rilevare questi comportamenti su altre persone, ci aiuterà ad avere più rispetto nei confronto di coloro che stanno dietro al bancone.