Clearview AI: anche l’intelligenza artificiale è razzista

Clearview AI

La Clearview AI è la compagnia che ha creato la rivoluzionaria app in grado di riconoscere il viso di qualsiasi persona abbia messo una foto sul web. 

Le forze dell’ordine americane a quanto pare usano la app Clearview per identificare i volti e i dati dei manifestanti di colore, facendo quella che si definisce “profilazione razziale”.

Questo sarebbe un grosso pericolo per i migliaia del movimento Black Lives Matter che hanno protestato per le strade degli States in nome di George Floyd nelle ultime settimane. Possiamo immaginare che parecchi dei manifestanti di colore siano stati identificati e messi in un database che li segnalerà come “potenziale problema di sicurezza” a qualsiasi forza dell’ordine americana in futuro. 

C’è già un precedente: dopo le proteste a Baltimora per la morte di un altro afroamericano, Freddie Gray, la polizia ha usato la app per identificare e profilare i manifestanti. 



CLEARVIEW (ARTIFICIAL INTELLIGENCE)

Sfruttando l’intelligenza artificiale, la app permette agli utenti di caricare una foto del viso della persona e la mette a confronto con i 3 miliardi di immagini presenti su Facebook, Twitter e altri social e siti web. Clearview ha contratti con più di 600 agenzie di forze dell’ordine.

Solo i colossi Microsoft, IBM e Amazon hanno dato l’esempio, rinunciando ai servizi della app e schierandosi contro l’uso improprio di Clearview da parte delle forze dell’ordine, almeno per ora.

Nell’ultimo episodio di Last week tonight, John Oliver spiega nel dettaglio i rischi di questa pratica sempre più diffusa:

CINA VS EUROPA: VERSO LA SORVEGLIANZA DI MASSA?

Ma il pericolo va oltre i soliti pregiudizi razziali, la app sarebbe capace di dare vita ad una sorveglianza di massa di sapore orwelliano.

D’altronde è quello che fa la Cina da anni. 

Le città cinesi sono infatti le più sorvegliate al mondo con circa 100 telecamere ogni mille abitanti, un uso altamente invasivo del riconoscimento facciale nelle telecamere a circuito chiuso.

Non è un caso se in questi giorni il Comitato Ue per la protezione dei dati (Edpb) ha appena istituito una task force per indagare sul trattamento dei dati da parte del social cinese TikTok in tutta l’Ue.

E sempre l’Edpb ha puntualizzato come l’uso di Clearview Ai da parte delle forze dell’ordine nell’Ue “probabilmente non sarebbe, allo stato attuale, coerente con il regolamento per la protezione dei dati” annunciando un lavoro sul tema.

Gloria Cadeddu

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