Bolzano è la città con gli stipendi più alti e la migliore qualità della vita, Ascoli Piceno è invece la meno retribuita.
Stipendielevati e basso tasso di disoccupazione a Bolzano. l’Osservatorio Statistico dei consulenti del lavoro ha presentato ieri un report nell’ambito del congresso nazionale della categoria a Napoli.
La provincia di Bolzano risulta essere la più alta in classifica. Con uno stipendio medio di 1.476 euro mensili vanta il primato delle buste paga più pesanti in Italia. Fanalino di coda è Ascoli Piceno con 925 euro in busta paga.
Al Nord, le città meglio retribuite sono in ordine:
Varese (1.471 euro)
Monza e Brianza (1.456)
Como (1.449)
Verbano Cusio Ossola (1.434)
Bologna (1.424)
Lodi (1.423)
Bologna risulta essere la città con maggiore occupazione femminile. Il 66,5% delle donne sono occupate. A seguire il 66,4% a Bolzano, il 64,4% ad Arezzo e il 63,3% a Forlì-Cesena.
Il divario con il Mezzogiorno è accentuato: l’occupazione femminile nella provincia di Barletta-Andria-Trani si attesta intorno al 24,1%. Il 25% a Napoli, Foggia (25,6%) ed Agrigento (25,9%).
Il report mette a confronto anche la differenza dei diversi tassi di occupazione. La città in cui l’occupazione delle donne e degli uomini è più egualitaria è Arezzo, a seguire c’è Biella e Ogliastra, in Sardegna. Ancora una volta è la provincia di Brindisi, Foggia e Barletta-Andria-Trani in Puglia ad essere fanalino di coda. L’occupazione maschile e femminile è fortemente sbilanciata.
La provincia che soffre maggiormente di mancanza di occupazione è quella di Vibo Valentia. Dal report emerge un forte divario occupazionale tra Nord e Sud Italia. In particolare, alla presenza massiccia di disoccupati si va ad affiancare la categoria di inattivi, ossia di coloro che non cercano lavoro perchè convinti di non trovarlo.
Il report inoltre ha definito un indice di efficienza e innovazione del mercato del lavoro. L’indice tiene conto di diversi dati come tasso di occupazione, minor numero di neet, numero di persone con professioni altamente qualificate, e minor numero di contratti precari.
Ad aggiudicarsi il primo posto è Bologna, a seguire le province di Milano, Lecco, Monza e Brianza e Trieste.