La sanità potrebbe diventare digitale a partire dall’Egitto, qui è stato sperimentato Cira 3, può un robot curare il Coronavirus?
Carenza di operatori sanitari o abuso della tecnologia? Questa è la domanda che divide in due l’opinione pubblica riguardo Cira 3, il robot che dovrebbe curare il Coronavirus. Il progetto, ancora in fase sperimentale, potrebbe diventare realtà?
Tutto il mondo è partecipe delle pressioni che tutte le strutture sanitarie stanno subendo in questo periodo di pandemia. Purtroppo aumentano i malati, ma continuano a diminuire i posti letto, le attrezzature e il personale a disposizione. Ma le cose andrebbero meglio se a quest’ultimo si affiancasse un “aiuto” tecnologico? O si rischierebbe ancora una volta di soppiantare risorse umane con macchinari che svolgono le stesse mansioni di una persona? Per saperlo, vediamo cos’è veramente Cira 3.
Il robot dalle caratteristiche umane
Mentre la Cina saluta il virus da lontano e l’Italia pensa al Lockdown selettivo per età, l’Egitto “costruisce infermieri”. L’invenzione che dovrebbe essere miracolosa si deve all’ingegnere egiziano Mohamed El-Komy. Il progetto è nato perché un ospedale privato in Egitto voleva aiutare gli operatori sanitari a sopportare meglio lo stress della seconda ondata di Covid-19. Cira 3 sarebbe in grado di effettuare tamponi, esami del sangue, ecocardiogrammi, radiografie, misurazioni della temperatura corporea. Inoltre, non solo potrebbe curare il Coronavirus, ma si comporterebbe come un operatore sanitario.
Come se non bastasse il robot presenterebbe caratteristiche umane per far sentire i pazienti più a loro agio. Se dei robot come Cira 3 entrassero in circolazione negli ospedali e adempissero esattamente questi compiti, sarebbero sicuramente una duplice mano santa. Infatti, oltre a ridurre il rischio di collasso delle strutture sanitarie, ridurrebbe anche il rischio di contagio, in quanto diminuirebbero i contatti tra persone. Ma gli interrogativi su possibili effetti contrari sono ancora molti.
Ma cosa succederebbe se venisse negato il contatto umano ai malati?
I pazienti affetti da Covid-19 che necessitano di ospedalizzazione, o peggio, terapia intensiva, sono già privati dei loro affetti. L’unica cosa su cui possono contare è la cura medica ed il supporto psicologico. Cira 3 potrebbe garantire anche quello? A questo quesito non si può ancora rispondere in quanto non è stato ancora rilevato l’impatto del robot inventato dal giovane ingegnere con gli esseri umani. Sicuramente ci sarà ancora molto da interrogarsi sul progresso della scienza e sui suoi possibili limiti.
Silvia Zingale