Il termine cinefilia sta ad indicare chi ha una vera e propria ossessione per il cinema, tanto da poter rientrare in connotazioni psichiatriche. Si tratta ovviamente di un concetto iperbolico che, tuttavia, pone le sue basi su qualcosa di reale. Quando Truffaut disse apertamente che gli appassionati di cinema sono dei malati mentali, ha dato il via ad un tipo di movimento cinefilo sfociato nell’intellettualismo estremo.
Al giorno d’oggi, grazie all’uso dei social e alla creazione di gruppi dedicati al cinema, il concetto di cinefilia pare prendere differenti vie. Il concetto espresso da Truffaut è ancora valido?
Siamo tutti matti
Il concetto di arte è spesso andato a braccetto con quello di follia. L’artista, proprio grazie al suo essere estremo, ha sempre vissuto ai bordi della società. Facendo ciò, gli artisti sono stati capaci di osservare l’andamento del genere umano e di riportarlo su tela, inchiostro e pellicola. Detto ciò, con l’avvento del cinema, l’arte si è mescolata al marketing, al glamour e al divismo. L’insieme di questi elementi ha spesso portato gli artisti alla follia. In un’epoca pre social, gli appassionati di cinema erano i cinefili, intellettuali un pochino spocchiosi che si incontravano nelle università e nei bar finti alternativi per discutere delle ultime uscite. Con l’avvento dei social, la follia artistica è entrata nelle vene degli spettatori, rendendo la cinefilia una patologia cool e, diciamolo, estremamente commerciale. E qui potremmo chiederci: siamo davvero tutti matti per il cinema o lo si fa perché ciò ci rende interessanti e pare innalzare il nostro intelletto? Non fraintendetemi, i cinefili affetti da sana cinefilia esistono ancora. Sono coloro che apprezzano un buon film senza dover necessariamente intavolare una lite al bar sul montaggio analogico. Eppure, accanto alla forma sana di cinefilia, troviamo quella malsana e modaiola. Come possiamo distinguerle?
Cinefilia: molto rumore per nulla
Torniamo per un momento sulla questione social. Partendo dalla creazione di gruppi chiusi dedicati alla discussione su film e serie tv, si passa rapidamente al successo di pagine satiriche dedicate alla figura del cinefilo del web. Entrambi prodotti attirano grande pubblico, nonostante gli sfottò non siano sempre apprezzati dalle due fazioni. Nei gruppi chiusi, molto spesso, si trovano post dedicati a film in uscita o a classici della storia del cinema. Sotto ogni post chiunque può commentare ed esprimere la propria opinione sull’argomento. Fin qui il dramma non si pone. La cinefilia modaiola insorge nel momento in cui una persona decide di commentare un frame preso da un film qualsiasi con Adriano Celentano con un registro aulico e con mille interpretazioni freudiane. In quel momento si riconosce la cinefilia modaiola. Ovvero un tipo di cinefilia usata come strumento per accarezzare il proprio ego ed ottenere maggiori like. Ma cosa hanno davvero compreso del/dei film persone così? Probabilmente non molto o, meglio, il loro livello di comprensione si sarà limitato ai ghirigori interpretativi avvenuti nel loro cervello.
La cinefilia presente nelle pagine di satira cinefile è più sottile e, paradossalmente, decisamente più intellettuale delle iperboliche analisi dell’effetto da cinefilia modaiola. La satira utilizzata ricorda spesso quella de Il secondo tragico Fantozzi. Ricordiamo tutti la scena della Corazzata Kotiomkin e la figura del Professor Riccardelli. La satira di Fantozzi, in quel caso, prende di mira proprio l’uso becero di un tipo di intellettualismo fine a sé stesso che poco ha a che vedere con il reale valore artistico della Corazzata Potemkin di Sergej Ejzenstejn. Inutile dire che un post satirico crea un putiferio pari ad una apocalisse tra gli appartenenti alla fazione opposta.
Vincitori e vinti
Il concetto di Trauffaut è ancora valido? Questa è la domanda che ci siamo posti ad inizio articolo. La risposta che potremmo darci è, sì. La cinefilia è una patologia ancora presente che ha assunto la forma del tempo storico che stiamo vivendo. Il bello dell’arte è che ognuno dovrebbe poter cogliere in sé stesso il significato e il valore dell’opera. Se poi ciò si può esprimere a parole con degli amici o altri appassionati, tanto meglio! Tuttavia, bisogna sottolineare che questa maledetta cinefilia pare aver colpito anche gente che di cinema sa poco e niente. Il cinema è cool, è l’arte multimediale per eccellenza di cui, bene o male, tutti sanno qualcosa. Un consiglio per gli affetti da cinefilia modaiola: rilassatevi! La cinefilia non è una malattia che porta alla prolissità, al contrario vorrebbe tanto puntare all’essenziale. Per tale motivo, un cinefilo potrebbe ribaltare le vostre teorie con due parole e lasciarvi spiazzati.
Sabrina Monno