In Cina arrivano gli occhiali per il riconoscimento facciale.
Sono sempre più sorpreso di vedere quanto i film degli anni 80’ e primi 90’ abbiano anticipato gli oggetti che stiamo utilizzando nel presente e che ci aspettano nel futuro. Dalle videochiamate ad ologramma di Guerre Stellari alla domotica e gli skate volanti di Ritorno al Futuro. Passando per le auto a guida autonoma di Demolition Man. La notizia che voglio darti oggi, invece mi ricorda una perfetta armonia tra rock e cult-movie. Sei anche tu un fan dei Guns ‘n’ Roses?
Ricordi la coda del video di You could be mine? Colonna sonora ufficiale del film Terminator II, secondo me il migliore della saga? Nel finale c’è una scena divertentissima in cui cyborg Arnold, con il suo occhio elettronico, elabora i volti dei componenti. Dizzy Reed, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Matt Sorum, Slash e Axl Rose scorrono sul visore del T800. Nello schermo visivo compare la scritta “Waste Ammo”. Indicando che uccidere i Guns sarebbe stato uno spreco di munizioni.
Il dispositivo
Oggi qualcosa di simile è già realtà. Da un mese circa i poliziotti cinesi hanno un altro alleato nella lotta contro il crimine.
Si tratta di occhiali per il riconoscimento facciale. Le forze dell’ordine, dotate di questa nuova tecnologia, saranno impiegate soprattutto negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie. In queste ultime infatti, transitano circa sessanta mila persone al giorno.
La compagnia produttrice – LLVision Technology di Pechino – afferma che in circa 100 millisecondi, la telecamera fissata alla destra del dispositivo, è in grado di confrontare i volti scansionati con quelli presenti in un database della polizia. In questo modo può segnalare all’agente, in tempo reale, la presenza di un sospetto.
Dell’umano scansionato si può sapere in un attimo: indirizzo, etnia, genere, occupazione e, addirittura, la sua storia di navigazione su internet.
Cina: Un grande Grande Fratello?
Il governo Cinese ama avere l’occhio del Grande Fratello puntato sui suoi cittadini. Per garantire la sicurezza infatti sono già presenti sistemi fissi di riconoscimento facciale.
A Shangai esiste un sistema di riconoscimento facciale per multare gli autisti che violano il codice della strada. Il sistema si usa anche per ritrovare i bambini dispersi.
La questione etica
Ovviamente non è la tecnologia in sé ad essere buona o cattiva. Il problema sta nel fatto che ad usarla e interpretarla sono gli esseri umani. Con i loro interessi, buona e cattiva fede inclusa.
E’ la famosa metafora del coltello. Se ci pensi anche il coltello è una tecnologia. Il punto è, lo usi per tagliare il pane e spalmarci la Nutella o per uccidere qualcuno?
Inoltre pare che la Cina stia implementando un enorme database con l’obiettivo di comprendere tutta la sua popolazione. Stiamo parlando di 1 miliardo e 300 milioni di persone.
Altre fonti affermano che il governo Cinese stia utilizzando videocamere, sempre dotate del riconoscimento facciale, per monitorare la numerosa minoranza etnica turcofona dei sunniti. Comunità islamica Uiguri, presente soprattutto nella regione dello Xinjiang. In particolare queste telecamere “avviserebbero” le autorità qualora un individuo superasse una delle “aree sicure” definite dal governo stesso.
Tu come ti sentiresti se questa idea dovesse sbarcare un giorno anche in Italia? Saresti d’accordo in virtù della sicurezza o la considereresti una pericolosa violazione della privacy?
Daniele Fiorenza