La demenza senile è una malattia sempre più diffusa e molto difficile da affrontare sia per il paziente che per la sua famiglia. Esclusione ed isolamento sono concetti che purtroppo si associano spesso alle malattie neuro-degenerative. Fortunatamente però c’è anche chi sostiene materialmente e psicologicamente pazienti e famiglie. Nel caso di Cicala (CZ), a pendersi cura delle persone affette da questa malattia è un’intera comunità.
Il borgo amico delle demenze
È così che si definisce Cicala, paesino di 900 abitanti ai piedi della Sila, in provincia di Catanzaro. Il progetto prevede l’accoglienza di 15 persone affette da demenza come parte integrante della comunità locale. Il via ufficiale è scattato l’11 maggio contestualmente all’inaugurazione del centro diurno “Antonio Doria”. A capo dell’iniziativa, c’è l’associazione Ra.Gi Onlus con il supporto dell’associazione “Oscar Romero” e del centro cittadino per i servizi sociali.
Fondamentale anche la collaborazione del Comune di Cicala, inserito nel progetto di respiro europeo “Dementia Friendly Community Italia.
Lo scopo principale è quello di “umanizzare la demenza“, consentendo a chi ne è affetto di vivere una vita “normale” senza ghetti e segregazioni. Il paese quindi si trasforma in un vero e proprio spazio di aggregazione dove i pazienti vivranno la loro vita nel modo più naturale possibile. La piccola comunità calabrese ha un proprio logo di Dementia Friendly Community, fatta di cittadini informati e consapevoli che hanno affrontato percorsi di formazione specifici per accogliere i nuovi arrivati.
Insomma, come spiega la Presidente di Ra.Gi, Elena Sodano: “Cicala non è un paese costruito per le demenze ma un piccolo borgo di 953 anime “normali” e 17 piccoli negozietti a misura di demenza”.
Nuove strategie per affrontare le malattie neuro-degenerative
Questo progetto si inserisce in un contesto più ampio di ricerca di nuove strategie per curare Alzheimer e demenza. Tra le nuove tecniche di cura spicca il Teci (Terapia Espressiva Corporea Integrata), ideato da Elena Sodano, presidente Ra.gi e presentato nel libro: “Il Corpo nella demenza” (Maggioli, 2017).
Si tratta di un metodo che mira a risvegliare la memoria corporea del paziente attraverso i gesti ed il rapporto emotivo. In questo modo anche le capacità comunicative del paziente possono migliorare.
Il progetto della Dementia Friendly Community invece segue le orme altre iniziative simili avviate in Europa e nel mondo.
A livello europeo, l’associazione britannica Alzheimer’s Society è considerata la pioniera di questo campo. L’organizzazione principale di riferimento per l’Italia è la Federazione Nazionale Alzheimer.
Insomma, sembra che gli sforzi per aumentare la consapevolezza pubblica su queste malattie, stiano producendo risultati promettenti.
Gessica Liberti