Il nuovo confine del cibo futuristico è geneticamente modificato: gli OGM e i rischi per gli umani e per il nostro pianeta

Cos’è l’OGM?

Un OGM è un organismo geneticamente modificato cioè manipolato artificialmente. Ad esempio una pianta viene modificata per resistere alle malattie o agli insetti o alla siccità, alla natura in generale.
La natura ha i suoi cicli è sempre stato così, ma adesso alcuni umani si permettono di manipolarla ed imporre i loro diktat.
Sono ormai molte le colture OGM e riguardano il Mais, il Cotone, la Soia, la Colza e la Barbabietola da zucchero.
Dal 1998 il mais Mon810 è permesso; nel 2013 è stato coltivato in Spagna e in minor parte in Portogallo, Repubblica Ceca, Romania e Slovacchia.

Norme europee e dei singoli Stati

A quanto pare la coltivazione degli OGM è decisa a livello europeo, ma i singoli Stati possono decidere se accettare la coltivazione oppure rifiutarla.
Per ciò che concerne l’importazione da altri paesi, l’Unione Europea ha autorizzato la commercializzazione di 58 OGM (nel 2015) per il consumo riguardante alimenti e mangimi (altri 58 sono in attesa di conferma).
La produzione di mais Mon810 per ciò che riguarda l’anno 2015 era presente in vari paesi europei: Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Portogallo e Spagna; al contrario ne erano esenti: l’Italia, la Germania, la Polonia, il Lussemburgo, l’Austria, l’Ungheria, la Bulgaria e la Grecia che avevano votato contro la coltivazione.
La produzione di semi di soia geneticamente modificati invece è presente in Alaska, negli Stati Uniti, in Brasile, in Paraguay e in Argentina.
La “resistenza” europea potrebbe essere scalzata dal TTIP (Trattato Transatlantico sul commercio e gli investimenti) che riguarda il libero scambio con gli Stati Uniti. Sono a rischio: l’alimentazione (inserimento di OGM), l’agricoltura (quella sostenibile e dei piccoli agricoltori), energia e clima (potrebbero perforare per esportare petrolio senza limiti) e i prodotti chimici potrebbero aumentare perché negli USA un prodotto chimico è sicuro fino a prova contraria.


Non c’è trasparenza di informazioni sulle etichette

Naturalmente dicono che nelle etichette (che la maggior parte delle persone non guarda nemmeno se le pagano) dev’essere riportata la voce OGM, ma solo se la percentuale è superiore allo 0,9% del prodotto. Appare spesso la voce “amido modificato” che deriva dal mais modificato. In molti prodotti si può notare, invece, la scritta NO OGM ed è infatti facoltativo scriverlo. Però gli animali che sono stati nutriti con OGM non sono riportati nell’etichetta, per questo carne, latte, uova e formaggi non riportano informazioni trasparenti.
Molti cibi OGM, a quanto pare, sono già sul mercato pronti per esser mangiati da noi umani.
La rivista scientifica PlosOne ha rilevato che la farina di grano geneticamente modificata, riesce a trasferire i suoi geni nel flusso sanguigno di chi la sta mangiando.
Il rischio di tumori è alto.


La regina del monopolio OGM si fonde con la regina del glifosato e di pesticidi vari: che connubio!

Dopo due anni e la quasi fusione (manca davvero poco) tra l’americana Monsanto (la più grande multinazionale di biotecnologie agrarie leader di diserbanti e pesticidi) e la tedesca Bayer (colosso farmaceutico) come saranno cambiate le idee riguardo agli OGM?
Nel mese di gennaio l’Unione Europea si è ritrovata spaccata davanti alla decisione di coltivare o meno tre tipi di mais OGM nel proprio territorio.
Non c’è stata maggioranza per approvare o per respingere la domanda che richiede l’autorizzazione a coltivare i tre mais in questione.
L’Italia ha dato il consenso alla coltivazione dei tre mais come anche l’Olanda (paese che, come l’Italia, aveva vietato la coltivazione nel proprio territorio), la Germania e il Belgio si sono astenuti (ma la Germania davanti alla fusione tra Bayer e Monsanto può permettersi questa indecisione?) mentre altri paesi hanno respinto questa richiesta come la Francia.
L’associazione delle industrie biotech europee scalpita davanti a queste titubanze e rimarca il fatto che l’approvazione dei tre mais è rimasta in stand-by per tanti anni (come per dire “datevi una mossa che siamo rimasti fermi per troppo tempo”…gli interessi prima di tutto).

Preoccupazioni fondate

Al contrario i portavoce di Greenpeace Europa e dei Verdi europei fanno presente che non c’è interesse nei confronti di questi OGM che andrebbero a ledere le coltivazioni degli agricoltori (anche davanti a super offerte in denaro? Mi domando).
Federica Ferrario, responsabile della campagna sull’Agricoltura sostenibile di Greenpeace Italia, ha considerato falso il voto dato dall’Italia perché le colture sono già vietate, inoltre approvare questi OGM significa boicottare l’agricoltura europea.
Staremo a vedere, certo è che le multinazionali non pensano ai piccoli (per loro) agricoltori o allevatori, non pensano alla natura (figuriamoci loro la manipolano) e nemmeno alla salute delle persone (per loro sono soldi) perché tanto i farmaci per curare i malanni li creano dopo aver creato lo stato di malattia.
Va bene il progresso ma non si può forzare la mano!

Marianna Di Felice

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