“Sembra sempre impossibile, finché non viene fatto“, diceva un certo Nelson Mandela che, con perseveranza e determinazione, cambiò un paese intero contro ogni probabilità. L’essere umano non è stato creato per arrendersi dinnanzi agli ostacoli della vita, ma per superare i propri limiti. Ed è quello che ha dimostrato il 21enne statunitense Chris Nikic diventando il primo triatleta con la sindrome di Down ad aver portato a termine un Ironman.
La storia di Chris Nikic
La determinazione e la voglia di vita di Chris furono evidenti sin dai primi istanti di vita. Nato con la Sindrome di Down, a soli 5 mesi subì un delicatissimo intervento a cuore aperto. Poi il calvario dell’incapacità nel camminare e nel mangiare cibi solidi, che lo accompagnarono fino ai 5 anni circa. Non fu sempre tutto facile neanche per i genitori Nik e Patty, tra i pregiudizi della gente e la paura che il figlio non avrebbe potuto avere una vita normale. Nessuno sembrava credere in Chris, eppure il giovane atleta ha dimostrato a tutti la propria determinazione.
A 16 anni fu coinvolto per la prima volta dall’associazione sportiva internazionale “Special Olympics” nel triathlon. Nonostante il tono muscolare basso, la reattività rallentata e le difficoltà nell’equilibrio, Chris Nikic aveva un solo obbiettivo: dimostrare a tutti quanto la sua malattia non fosse un limite. Una serie di operazioni all’orecchio, però, lo obbligarono allo stop dopo appena un anno di allenamento. La strada era tremendamente in salita, ma lui non aveva intenzione di mollare. Era stanco di sentirsi dire dagli altri cosa non avrebbe mai potuto fare. Ritornato ad allenarsi, il giovane atleta iniziò a prepararsi per affrontare un Ironman, la più dura competizione di triathlon mai esistita.
Cos’è un Ironman?
Il triathlon è una disciplina sportiva che unisce nuoto, ciclismo e corsa. Esistono poi differenti competizioni che variano a seconda della distanza da percorrere. Tra questi, l’Ironman è la gara più lunga e faticosa che il World Triathlon abbia ideato. 3,86 km a nuoto, 180,260 km in bicicletta e 42,195 km di corsa (corrispondente alla lunghezza di una maratona), questa la sfida da completare per chiunque voglia cimentarvisi.
L’impresa di Chris Nikic
La mattina del 7 novembre 2020, a Panama City Beach, Chris Nikic ha scritto la storia. Il giovane atleta, dopo aver portato a termine ben 6 triathlon sprint ed un triathlon olimpico, aveva messo da tempo nel mirino questo straordinario traguardo. Con il numero 101 sul petto, Chris affrontò i 3,86 km a nuoto in 1:54’39”. Dopo circa 11 minuti e 44 secondi, nonostante una caduta che gli aveva fatto sanguinare un ginocchio, era in sella per la seconda parte della gara. Macinò ogni singolo metro in 8 ore, 12 minuti e 37 secondi. A questo punto, in soli 8′:21′ riuscì a cambiarsi per la maratona finale insieme al coach Daniel Grieb. Dopo 6 ore, 18 minuti e 48 secondi, Chris tagliò il traguardo con 2809 punti ed un tempo totale di 16:46’09”.
La chiave del successo
Ciò che ha fatto Chris entra doverosamente nella storia dello sport, e non solo. Ma la chiave del successo sono state la sua incredibile determinazione e la voglia di migliorarsi sempre, giorno dopo giorno. Il ragazzo, infatti, ha una lavagna enorme su cui appunta i traguardi raggiunti, gli obbiettivi e i sogni da realizzare.
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La sua etica del lavoro è semplice, graduale ma incredibilmente ferrea, con l’imperativo di migliorare almeno dell’1% ogni giorno. Questa organizzazione così schematica e la costanza nel fare le cose gli hanno permesso di gestire al meglio gli allenamenti (in media 30 ore settimanali), lo studio e gli impegni pubblici, aiutandolo anche a perfezionare le proprie abilità cognitive. Senza ombra di dubbio, Chris Nikic è la dimostrazione massima che con volontà e determinazione nulla è impossibile.
Alessandro Gargiulo