Chiusura di elPeriódico: punire un giornalista per educarne cento

Chiusura di El Periodico

La chiusura del giornale guatemalteco elPeriódico è solo l’ultimo dei segnali di una svolta autoritaria sempre più forte in America Centrale, che sta mettendo in ginocchio la stampa indipendente

Lo scorso lunedì, il notiziario investigativo elPeriódico, fondato 27 anni fa, ha pubblicato la sua ultima edizione online.

Con profonda tristezza, siamo costretti a fermare l’edizione quotidiana di elPeriódico. La persecuzione si è intensificata, così come le molestie nei confronti dei nostri inserzionisti

La chiusura del periodico, che negli anni ha denunciato la corruzione del governo e delle istituzioni, arriva dopo l’incarcerazione del fondatore ed editore José Rubén Zamora, avvenuta lo scorso anno.
Insieme a lui, sono stati arrestati quattro dei suoi avvocati difensori, mentre sei giornalisti e tre editorialisti della redazione sono sotto inchiesta.
In più, gli inserzionisti sono stati minacciati di accuse penali se avessero continuato a fare affari con il giornale.

Chiusura di elPeriódico: punirne uno per correggerne cento

Da gennaio 2020, con l’insediamento del Presidente Alejandro Giammattei, elPeriódico ha pubblicato oltre 200 inchieste sulla corruzione del governo.
Per il suo impegno, la redazione ha vinto diversi premi giornalistici, e Zamora è stato nominato “uno dei 50 eroi della libertà di stampa mondialedal International Press Institute.

Nonostante ciò, lo scorso luglio, il fondatore di elPeriódico è stato arrestato con accuse di riciclaggio di denaro, ricatto e traffico di influenze.
Diversi analisti e gruppi per i diritti umani hanno parlato di “persecuzione politica“, aggiungendo che è improbabile che Zamora ottenga un processo equo.


Il suo arresto è arrivato dopo una serie di minacce, tra cui lanci di granate contro la sua abitazione e l’esplosione della sua auto.
Nel 2003, le forze dell’ordine hanno persino fatto irruzione nella sua casa tenendo lui e la famiglia in ostaggio per ore.
Ma dopo le minacce fisiche, sono iniziate quelle legali, che hanno portato il giornale ad affrontare ben 140 cause molto costose.

Julia Corado, direttrice di elPeriódico, ha dichiarato che, dopo l’arresto dell’editore, è iniziato un periodo di lunga resistenza.

Il governo pensava che saremmo stati in grado di mantenere attivo il giornale solo per due settimane al massimo dopo che era stato arrestato, ma i giornalisti e lo staff del giornale erano forti e hanno sopportato gli attacchi e le molestie che ne sono seguiti

Lo scorso 30 novembre, a causa della pressione finanziaria, elPeriódico ha sospeso la pubblicazione cartacea, rimanendo però attivo in formato digitale.
Infine, dopo il licenziamento dell’80% dei suoi giornalisti, ha annunciato la chiusura definitiva lo scorso lunedì.

Secondo le organizzazioni per la libertà di stampa del Guatemala, il governo starebbe utilizzando la chiusura di elPeriódico come esempio per intimidire le altre redazioni giornalistiche.

Sta creando autocensura tra i giornalisti guatemaltechi e sta facendo perdere ai guatemaltechi il loro diritto all’informazione

Ma nell’ultimo editoriale, scritto dal carcere, Zamora annuncia che non si arrenderà.

Nonostante la fatica, le gravi condizioni avverse, l’umiliazione e il disprezzo, non rinuncerò alla mia lotta per la libertà e la democrazia in Guatemala

La repressione della democrazia in America Centrale

Negli ultimi anni, il Guantemala ha vissuto una svolta autoritaria che ha causato la fuga di decine di giornalisti, pubblici ministeri, giudici e attivisti per i diritti umani.

Secondo Eric Olson, direttore della politica presso la Seattle International Foundation, il Paese sta ormai perdendo il suo status di democrazia.

Sta davvero diventando un paese in cui la democrazia sta morendo

Si tratta, comunque, di una situazione che sta interessando tutta l’America Centrale.
Lo storico quotidiano nicaraguense La Prensa, nel 2022 è stato costretto a lasciare il Paese in seguito all’arresto del suo editori e di diversi giornalisti.
Stessa cosa in El Salvador, dove la redazione di El Faro ha deciso di spostare la sede amministrativa in Costa Rica, denunciando attacchi spyware, minacce e “accuse criminali fabbricate”.

L’amministrazione Biden ha sottolineato la sua preoccupazione per i diritti umani e i principi democratici nella regione, rafforzando i programmi anticorruzione in America Centrale.
Ma queste manovre non avrebbero avuto alcun effetto.

Nonostante tutto, questi paesi hanno continuato su questa strada discendente e sembrano ignorare gli Stati Uniti

Il motivo, secondo Olson, è che nelle decisioni dell’amministrazione Biden, l’attenzione allo scoraggiamento della migrazione legale ha avuto la precedenza sulla protezione dei diritti umani e dei principi democratici nei Paesi dell’America Centrale.

I leader centroamericani sembrano scommettere che Washington non li spingerà troppo finché coopereranno sulla questione politicamente sensibile del controllo della migrazione diretta negli Stati Uniti

La chiusura di elPeriódico, come conseguenza dell’arresto di Zamora, potrebbe segnare un punto di rottura per i media indipendenti di tutta l’America Centrale.

Giulia Calvani

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