Chip sottocutaneo: un vantaggio o strumento di schiavizzazione?

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Non è una teoria o un progetto in fase embrionale, bensi si stima che oltre 30 mila persone sono state taggate da un piccolo dispositivo elettronico impiantato sottopelle.

Sembra che tra le sue applicazioni, il Chip permetta il riconoscimento entrando in un’edificio, ma anche per aprire la porta della propria abitazione. Insomma chi non vorrebbe farsi impiantare un chip sotto pelle per sentirsi piu tecnologico, piu sicuro e fare meno fatica. Perché cercare le chiavi o allungarsi per aprire la maniglia della porta?… è un movimento complesso e faticoso che richiede il dispendio di molte energie….. Non che la nostra salute sarà monitorata in continuazione. La domanda mi sorge spontanea: verrà monitorata solo la nostra salute o anche qualche cos’altro? La nostra privacy sarà salvaguardata? Saremo comunque liberi?

In America, qualche anno fa, venne presentato un disegno di legge che prevedeva l’entrata in vigore entro il 2013, dell’obbligo di “taggare” ogni cittadino statunitense. L’impianto del RFID, doveva contenere tutte le informazioni relative ad ogni americano.

L’allora intento dichiarato era quello di monitorare e controllare la salute di ogni cittadino. Si doveva creare un registro nazionale in cui ogni chip impiantato nelle singole persone/cittadini, sarebbe stato registrato. Radiofrequency Transponder Systemfor Patient Identification and Healt Information (Sistema di Transponder Impiantabile a Radiofrequenze per l’Identificazione dei Pazienti e le Informazioni relative alla Salute).

Oltre alle applicazioni mediche, pare che tali dispositivi, contemplino tra le loro opzioni, anche il monitoraggio della situazione economica di ogni soggetto. Personalmente mi risulta al quanto difficile capire la relazione tra salute e finanze senza che i miei pensieri vaghino verso scenari disumani…. In pratica
“…monitoro la tua salute ma anche il tuo conto in banca e decido gli interventi da eseguire per salvarti la vita solo in caso tu riesca a permetterteli….”
Giusto ragionamento se la salute fosse stata un bene di lusso di cui possiamo anche fare a meno, ma ai me la salute non è un bene ma un diritto, e su questo pare che tutte le costituzioni siano d’accordo.
Ma se i nostri governi,(e pare che questo progetto non riguardi solo la popolazione americana bensì quella globale), sono tanto benevoli e tanto preoccupati per la nostra salute da volerla tenere sotto controllo, allora a cosa serve introdurre tra le applicazioni del chip anche il monitoraggio della situazione finanziaria?

A sostegno di quanto ho detto, arriva l’Ansa, la quale lunedì 19 settembre, ha pubblicato un’articolo sui chip sottocutanei affermando che
“…..dalle 30 mila alle 50 mila persone al mondo sono state taggate da un piccolo dispositivo elettronico sottopelle….”

Per cui pare che non solo l’America si stia movendo in questa direzione, ma anche altri paesi come il Messico che pare abbia già provveduto a impiantare microchip in un numero considerevole di cittadini.

A quanto pare il futuro vedrà un nuovo ordine mondiale, che ci vede monitorati e “protetti” da questi dispositivi. Le parole d’ordine sono salute e sicurezza. Ma ancora una volta la mia mente vaga e le domande trovano da sole la strada per affiorare:
Si può ancora parlare di libertà quando i nostro governi ci imporranno di inserire nel nostro corpo, un apparecchio tecnologico che servirà per chissà quali scopi non rivelati?
In caso questo si dovesse rivelare un nuovo modo per schiavizzarci, potremmo noi semplici esseri umani ribellarci?
Molto probabilmente questo articolo cadrà nel dimenticatoio, o farà parte di quegli articoli che trattano teorie complottistiche, ma se questa è una teoria o il volere dei nostri governi che come sempre, ricercano solo il nostro bene lo si saprà in futuro… quando saremo chiamati a metterci in fila indiana per essere “taggati”!

Asmaa Aboulabil

 

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