In occasione della festa dell’Epifania ieri, a Chieti c’è stata la rappresentazione del presepe vivente. Tutto nella norma, se non fosse che la Madonna era impersonata da una ragazza di colore. E Gesù bambino?, vi starete chiedendo. Gesù era una bella bambina di sette mesi, anche lei di colore. Ed ecco che nell’Italia bigotta e razzista si solleva il polverone della blasfemia.
Non ha perso dunque tempo Arianna Spinelli, responsabile di Forza Nuova Chieti, ad etichettare questa scelta come blasfema ed acchiappa voti.
La durezza delle parole della Spinelli
“Il limite è stato superato.” protesta Arianna Spinelli riferendosi alla singolare scelta che la Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23) di Chieti, ha operato per il presepe di quest’anno. E spiega:
“Escludiamo subito implicazioni razziali o sessiste, ma non si comprende apparentemente il fine di questa scelta, sia del Comune sia per il silenzio del vescovo teatino Forte. Per noi lo scopo di tutto questo è palese, sia per la qualità della politica locale, sia per la complicità clericale, le elezioni sono sempre più vicine e certi mezzucci fanno sempre guadagnare qualche voto. Sappiamo bene che ogni popolo rappresenta la Natività in base al connubio tra fede e antiche tradizioni e che Gesù cambia connotazioni a seconda di dove viene rappresentato, ma ci domandiamo in quale paese islamico troverebbe posto una scelta di tal genere? Un Maometto bianco e pure femmina?”
E va avanti attribuendo un significato blasfemo a questa scelta: “Complimenti al sindaco di Chieti per aver avallato questa trovata propagandistica e blasfema e un grazie al vescovo per il suo grave silenzio.”
Immagino che la Spinelli abbia pronunciato queste parole senza pensare minimamente a come Papa Francesco sta modernizzando la Chiesa. Se interpellato in merito, il Santo Padre appoggerebbe di sicuro la scelta della Comunità Papa Giovanni XXIII. Non dimentichiamoci che proprio il Vaticano ha aperto un corridoio umanitario per i migranti. Infatti, qualche giorno prima di Natale, un C130 italiano è partito dall’aeroporto di Tripoli con a bordo quasi 170 immigrati, muniti di regolare visto e ridistribuiti nella sedi diocesane. Santo Padre, vorrebbe essere Lei a parlare con quanti non son d’accordo con le Sue scelte?
Una storia a lieto fine nella comunità di Chieti
È Luca Fortunato, responsabile della Comunità Papa Giovanni XXIII di Chieti a replicare alle accuse di Forza Nuova:
“La scelta dei tre protagonisti del nostro presepe vivente di Chieti per noi è altamente simbolica. Giuseppe, Maria e Gesù Bambino saranno impersonati da Emanuele Ferraro, Joy Peter, giovane nigeriana e sua figlia Princess. Sono tutti ospiti della struttura ‘Capanna di Betlemme’ di Chieti gestita dalla nostra Comunità fondata da Don Oreste Benzi e rappresentano la missione che portiamo avanti da 50 anni: lottare contro le ingiustizie. Joy, infatti, era una ragazza di strada, una schiava degli anni 2000. Oggi, dopo aver incontrato la Comunità, lavora e si è costruita una famiglia. Anche il ‘nostro’ San Giuseppe era schiavo della droga e oggi è diventato un volontario e aiuta chi, come lui, è caduto e vuole rialzarsi. Sono due storie che rappresentato una rinascita, una resurrezione, un riiorno alla vita: associarli alla Natività ci è sembrato del tutto naturale.”
Di sicuro il Papa, per dirla in termini social, metterebbe un like a questa rappresentazione.
Lorena Bellano