Chiesa: un Paese immaginario con un milione di immobili

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Ici: tutti la temevano ma non tutti la pagavano. In Italia infatti la Chiesa non ha pagato per anni l’Ici sulle sue proprietà.

L’acronimo indica l’imposta comunale sugli immobili, ovvero la tassa riguardante le case e gli edifici, rimasta in vigore dal 1992 al 2012, anno in cui ci fu il debutto dell’Imu, tassa analoga che sostituì l’Ici.

La questione in realtà è piuttosto travagliata: inizialmente erano esentati soltanto gli enti non commerciali (ossia gli edifici di culto, come ad esempio le chiese), se non fosse che successivamente, dal 2006 circa fino al 2012, la deroga si è estesa su tutte le proprietà della Chiesa, che dunque non doveva più pagare nemmeno per gli immobili ad uso commerciale, impiegati per attività a volte davvero molto lontane dal no-profit. Sia chiaro che la Chiesa non ha evaso alcunché: il fatto che in quegli anni non abbia tirato fuori neanche un euro, era perfettamente previsto dalla legge.

Tuttavia, la Commissione Europea ha giudicato questa situazione un illecito aiuto di Stato, in quanto ciò va a danno delle attività commerciali non di proprietà della Curia che invece devono pagare eccome. Ma di quanti immobili si parla? Spesso si dice scherzando (ma nemmeno tanto) che perfino lo stesso clero non sa definire quanti beni possiede in giro per il mondo. Effettivamente, il suo patrimonio mondiale è spaventoso: la Chiesa detiene quasi un milione di immobili tra scuole, negozi, cliniche, terreni e quant’altro, per un valore che supera 2mila miliardi di euro, somma che peraltro corrisponde paradossalmente proprio al debito pubblico italiano. Sembra impensabile, eppure il Vaticano ha addirittura più potenzialità di un Paese dell’occidente.




Già in passato questo aiuto di Stato è stato ritenuto illegittimo, ma siccome sembrava impossibile stabilire con esattezza quanto non fosse stato pagato in quegli anni, la questione passò facilmente in sordina. In ogni caso, al momento le stime dicono che la Chiesa debba restituire all’Italia circa 5 miliardi di euro: l’assenza di un database adeguato lascerà di nuovo che non avvenga alcun recupero? Come ha recentemente detto un celebre comico italiano in uno dei suoi monologhi “lo dice anche il vangelo no? Rimettete a noi i vostri debiti di cinque miliardi, così noi li rimettiamo ai nostri debitori“.

Roberta Rosaci

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