Chi sono i Bad Blue Boys, gli ultrà croati che hanno terrorizzato Milano

ultrà

https://www.flickr.com/photos/bluetigger/295291196

Ieri martedì 26 novembre, in occasione dell’attesissimo match di Champions League Atalanta-Dinamo Zagabria presso lo Stadio Meazza di San Siro, la città è stata praticamente paralizzata dal corteo di ultrà croati Bad Blue Boys: il gruppo di hooligan ha infatti sfilato facendo il saluto romano, esponendo simboli neofascisti e accendendo fumogeni lungo il tratto, lungo circa 4 km, che collega l’Arco di Pace al parcheggio dello stadio. La serata ha avuto il suo culmine in un episodio di particolare violenza: un gruppo di tifosi croati, a volto coperto, ha aggredito quattro tifosi atalantini mentre questi si recavano, a bordo della loro macchina, verso lo stadio. I quattro hanno riportato ferite lievi: tra di loro c’era anche un ragazzino di soli 13 anni, la cui giovane età non ha intenerito gli aggressori.



I Bad Blue Boys, i cattivi ragazzi di Zagabria

Gli episodi di guerriglia urbana della scorsa giornata hanno suscitato la curiosità di tifosi e giornalisti nei riguardi della storia del gruppo ultrà croato responsabile dei fatti.

La fondazione dei Bad Blue Boys risale al 17 marzo 1986, nella città di Zagabria. Il nome del gruppo sembrerebbe essere stato ispirato dal film del 1983 Bad Boys, interpretato da Sean Penn. Nel 2011, i temuti tifosi zagabrini sono stati inseriti nella classifica, compilata dal sito Bleacher Report, nota testata sportiva statunitense, degli “hardcore hooligan firms, ultras groups we wouldn’t want t mess with” (ovvero la classifica degli “hooligan più temibili, gruppi di ultrà con cui preferiremmo non avere a che fare”). Volendo fare un paragone con il contesto della tifoseria italiana, i “cattivi ragazzi blu” potrebbero essere equiparati, per tradizione politica, agli Irriducibili laziali. Il gruppo ultras, in effetti, non ha mai fatto mistero delle proprie simpatie estremiste: nel 1990, i Bad Blue Boys espressero il loro supporto al movimento nazionalista croato, sostenendo il candidato Franjo Tudman, primo presidente della neonata nazione. Proprio nel 1990 essi erano stati protagonisti di scontri sul suolo di Bergamo, dove la Dinamo Zagabria sfidava sul campo la stessa Atalanta, squadra con la quale sembra ormai essersi instaurata storica rivalità.

Che cosa lega a doppio filo i fenomeni di tifoseria ultrà all’onda nera? Lasciare spazio a questi rigurgiti estremistici in occasioni pubbliche quali le partite di Champsion equivale a una sconfitta della democrazia? Interrogativi che continuano a lasciare un’ombra sulla storia sportiva europea.

Agata Virgilio

Exit mobile version