Alla guida del nuovo comitato di 17 esperti, che accompagnerà il governo nella gestione della “fase due”, l’ex dirigente Vittorio Colao.
Da quanto si evince da un comunicato diffuso da Palazzo Chigi, l’uomo scelto alla guida del nuovo comitato è l’ex dirigente Vittorio Colao che, con l’aiuto della sua squadra ed il team tecnico-scientifico, accompagnerà il governo nella gestione della “fase due”.
Il team sarà composto da 17 membri, tra i quali spiccano psicologici, sociologi ed economisti.
Verso la “fase due”
L’inizio della “fase due”, stabilito per il 3 maggio, rappresenterà l’avvio di un percorso lento e graduale che ci porterà verso una “nuova” normalità.
È naturale aspettarsi che in questo periodo di “convivenza” con il virus, le nostre abitudini e le norme sociali cambieranno. Il fine sarà quello di riprendere a vivere mantenendo la sicurezza così da evitare possibili seconde ondate di contagio.
La nuova fase si presenta quindi estremamente delicata e il nuovo team di esperti, avrà la responsabilità di dover gestire i cambiamenti che ci aspettano. Come affermato dallo stesso Conte la nuova task-force si occuperà di “modificare le logiche dell’organizzazione del lavoro sin qui consolidate e di ripensare alcuni radicati modelli organizzativi di vita economica e sociale”.
Chi è Vittorio Colao?
Bresciano, classe 1961, un cursus honorum brillante che lo ha portato alla dirigenza – per dieci anni – del colosso internazionale Vodafone. Colao sembra avere il CV perfetto necessario ad un dirigente moderno: una laurea in economia presso l’Università Bocconi, un MBA di Harvard e un periodo presso la società di consulenza gestionale McKinsey.
Il The Guardian in un articolo lo definiva, un manager “brillante e ambizioso, con la mente analitica necessaria per afferrare saldamente la strategia aziendale”.
Nel 1996 Colao approda alla società italiana di telefonia mobile Omnitel Pronto Italia. Dopo essere stata comperata dai tedeschi di Mannesmann, Omnitel viene acquisita dalla compagnia inglese Vodafone, dove il manager italiano diviene responsabile per l’Europa Meridionale, il Medio Oriente e l’Africa.
Nel 2004, il “cervello in fuga” torna in Italia per gestire un’operazione azionistica complessa per RCS Media, i cui beni includono tra tanti, il giornale Gazzetta dello Sport.
La sua partenza da Vodafone è stata considerata un duro colpo per l’azienda. Tornatovi nel 2006, prosegue la sua scalata fino alla nomina nel 2008 di amministratore delegato.
Dimessosi nel 2018, in dieci anni, Colao ha operato una rivoluzione in Vodafone, trasformandolo da operatore telefonico puro a gruppo integrato nell’universo digitale e dei media.
Le reazioni alla nomina di Vittorio Colao
Positive le reazioni alla nomina di Vittorio Colao. L’ex premier Matteo Renzi ha espresso il suo apprezzamento tramite un tweet, definendo “ Ottima la scelta di Vittorio Colao”. Sulla stessa lunghezza d’onda Carlo Calenda che sempre attraverso Twitter afferma: “Ecco questa sarebbe un’ottima notizia. Era uno dei due nomi che avevamo fatto proprio per guidare la task force. Ottimo”.
Anche il PD di Zingaretti si dice pronto a sostenere Colao: “Ottima la scelta di Conte di nominare Colao, un manager riconosciuto e stimato in tutto il mondo. Dal Pd pieno sostegno al suo lavoro che dovrà dare energia alla ripresa dell’economia e dell’occupazione. Costruiamo insieme un nuovo modello di sviluppo. L’Italia unita ce la farà”.
Arianna Pepponi