Nessuno sa chi è Bansky, ma probabilmente è il più famoso e misterioso street artist di sempre.
Nel 2010, il Times Magazine lo ha incoronato come una delle 100 persone più influenti al mondo insieme a nomi come Obama, Steve Jobs e Lady Gaga.
In mostra “The World of Banksy – The Immersive Experience”
Banksy è uno dei maggiori esponenti della street art. Le sue opere sono un vero e proprio strumento di denuncia e di protesta in un mondo governato dal consumismo e da interessi politico-economici che spesso prevalgono sul bene comune.
L’artista britannico ha conquistato negli anni sempre più l’affetto del pubblico e la sua nuova mostra, “The World of Banksy – The Immersive Experience”, in corso dal 3 dicembre 2021 al 27 febbraio 2022 presso la Galleria dei Mosaici della Stazione Centrale di Milano, sta riscuotendo un successo quasi scontato.
Il percorso immersivo propone oltre 130 opere di denuncia sociale, con i suoi lavori più iconici, che lo hanno reso famoso a livello mondiale.
La Stazione Centrale è il luogo ideale per celebrare questo artista. Rappresenta la strada e un luogo vivo e di passaggio, perfetto per diffondere – ancora una volta – i suoi messaggi in tutto il mondo.
Banksy: le origini
Negli anni ‘60, l’apparizione della bomboletta aerosol ha offerto ai giovani degli anni ’70 e ’80 uno strumento particolarmente efficace per lasciare delle iscrizioni sui muri delle città. Finendo, così, per essere poco amati e additati come delinquenti.
A Bristol, durante gli anni ’80, i graffiti emersero come forma di espressione praticata principalmente da giovani di ceto medio-basso.
In questo periodo, John Nation decide di dare agli adolescenti di Bristol un posto sicuro dove fare arte di strada e graffiti senza timore di essere arrestati e perseguiti: il Barton Hill Youth Center. Allora ventunenne, non immaginava che il suo “Aerosol Art Project” avrebbe dato vita a un’intera generazione di street artist tra cui – si sospetta – proprio Banksy.
Street Art e Graffiti: la differenza
Il Graffiti Writing, o graffitismo, comunica attraverso spray e marker e rappresenta perlopiù iscrizioni o scritte. La Street Art, o Arte di Strada, include invece anche altre tecniche come la Sticker Art, lo Stencil, le proiezioni video e le installazioni.
C’è poi una grande differenza: i destinatari dell’opera.
Ai primi writer interessava solo il riconoscimento degli altri writer. Lo street artist invece vuole diffondere il proprio messaggio tra quanti più spettatori possibile.
Non c’è bisogno di essere esperti di storia dell’arte o di conoscere la tecnica utilizzata per goderne o capirli. Le opere compaiono all’improvviso, per strada, inaspettatamente. Sono vicino alla stazione della metro, sulla porta del pub o sul muro del palazzo vicino l’ufficio… a portata di mano.
L’arte dovrebbe confortare i disturbati e disturbare i comodi.
Banksy e il mercato dell’arte
Nonostante il proprio desiderio di rimanere anonimo e l’atteggiamento critico verso la vendita di opere d’arte, il successo di Bansky e il valore delle sue opere è esploso.
Senza volerlo, è diventato uno degli artisti più costosi al mondo, con dipinti messi all’asta sul mercato secondario (in pratica, non da lui) per milioni di euro.
Non possiamo fare nulla per cambiare il mondo finché il capitalismo non si sgretola. Nel frattempo dovremmo andare tutti a fare la spesa per consolarci.
Giulia De Vendictis