Che hanno da lamentarsi Salvini e Meloni a proposito del sovranismo europeo?

Che hanno da lamentarsi Salvini e Meloni?
Ma come, Germania e Olanda fanno i propri interessi, gli interessi dei propri “popoli”, “prima gli olandesi” e “prima i tedeschi”, e voi vi lamentate?
Ma come?
Dovreste applaudire no?
Dovreste essere contenti per il loro sovranismo no?
Non è questa l’Europa che volete, Giorgia e Matteo?
Non è questo il sovranismo che agognate?
E allora applaudite, sù. Non siate ipocriti.
Olanda e Germania non stanno violando alcun patto preso con l’Italia e con il resto d’Europa, alcun accordo o regolamento. Nulla. Olanda e Germania si stanno solo opponendo a nuovi accordi, nuovi patti, nuovi strumenti che aiuterebbero i Paesi oggi più in difficoltà come Italia e Spagna, ma penalizzerebbero i loro di Paesi.
E allora? Non applaudite a questi paesi che difendono gli interessi dei loro popoli?
Vi lamentate? Con quale diritto?
Siamo noi europeisti ad avere il diritto di lamentarci. Di sentirci delusi da partner europei che non hanno capito nulla di ciò che sta accadendo. Che non hanno compreso che questa crisi sanitaria fra pochi mesi, senza collaborazione e sacrificio da parte di tutti, diventerà una crisi sociale e poi politica, che travolgerà prima il Sud Europa. Poi il resto del Continente.
Che non hanno capito che i partiti sovranisti di tutta Europa oggi si stanno sfregando le mani, auspicando il disastro anche se pubblicamente devono dire il contrario.
Perché sarà quel disastro a portarli al potere, in un modo o nell’altro, e ad annientare definitivamente l’Europa.
Siamo noi europeisti gli unici in diritto di lamentarci e sentirci delusi dalla miopia del Nord Europa che non si rende nemmeno conto che per risparmiare un po’ di soldi oggi, sul breve periodo, si sta condannando a bruciarne mille volte tanto, nel prossimo futuro.
Voi, Giorgia e Matteo, no. Voi non ne avete il diritto. Voi potete solo applaudire al sovranismo idiota di Olanda e Germania.
Voi dovete solo applaudire e risparmiaci, se potete, questo ipocrita teatrino.

 

Emilio Mola 

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