Con l’avvicinarsi del mese più sacro del calendario islamico, i musulmani di tutto il mondo attenderanno la vista della luna nuova che indica l’inizio dellaʿīd al-fiṭr. Osservata da 1,6 miliardi di persone in tutto il mondo segna uno degli eventi più importanti del nella cultura islamica: la fine del mese sacro dell’Islam. Vale a dire la fine del Ramadan.
La ʿīd al-fiṭr o ʿīd al-Saghīr (festa piccola) costituisce, in ordine di importanza, la seconda festività religiosa più importante dell’islam. Viene celebrata come segno di gioia per la fine di un lungo periodo penitenziale. Letteralmente, infatti, si può tradurre con: “festa dell’interruzione del digiuno”. Celebra, quindi la fine del digiuno e dello sforzo fatto durante tutto il mese.
Difatti “ʿīd” in arabo significa: momento di festa. “Fitr” significa: rompere il digiuno ed è celebrata come festività ufficiale, per tre giorni, in tutti i paesi a maggioranza musulmana. Questi giorni di festa concludono il lungo mese del Ramadan, durante il quale i mussulmani si astengono dal mangiare e bere dall’alba al tramonto, durante un periodo di circa 29 giorni.
Oltre ad essere una celebrazione religiosa, è un’occasione sociale di preghiera, ma anche di incontro e di rapporti fra le persone. La ʿīd al-fiṭr è una festa gioiosa, durante il quale i musulmani, dopo i sacrifici del mese del Ramadan, rendono grazie a Dio per averli sostenuti nello sforzo. È un momento importante per tutti coloro che seguono la fede musulmana in Paesi dove l’Islam è maggioritario. Va annoverato che i grandi processi migratori hanno diffuso questa religione in ogni angolo del pianeta e la celebrazione di ʿīd al-fiṭr non può essere ignorata.
La fine del Ramadan, così come l’inizio, è spesso incerta e difficile da determinare. Alcuni fedeli attendono trepidanti la comunicazione da parte delle autorità religiose, le quali, dopo aver scorto la prima falce di luna, a occhio nudo, comunicano il responso alla comunità islamica. Altri, invece, si affidano ai dati astronomici. In entrambi i casi, tuttavia, l’avvistamento di questa falce, spesso timida ed esile, segna non solo la fine del Ramadan, ma anche l’inizio di un nuovo mese lunare, detto Shawwal.
La data per l’inizio di qualsiasi mese Hijri lunare varia a seconda dell’osservazione della nuova luna da parte delle autorità religiose locali, per cui l’esatto giorno di celebrazione varia da località a località. Tuttavia, nella maggior parte dei paesi, è generalmente celebrato lo stesso giorno in Arabia Saudita. ʿīd al-fiṭr ha un Salat particolare costituito da due Rakats e generalmente offerto in un campo aperto o in un grande salone.
Come viene determinato l’inizio della ʿīd al-fiṭr ?
Tutte le festività musulmane seguono il calendario musulmano, un calendario lunare, e sono quindi feste mobili con un’ampiezza di circa undici giorni rispetto all’anno solare. Questo calendario differisce tra sunniti e sciiti.
Il calendario Hijri (o islamico) è un calendario lunare, basato sulle rotazioni della Luna attorno alla Terra. Il calendario gregoriano si basa sulla rivoluzione della Terra attorno al Sole. Pertanto, l’anno gregoriano ha 365 giorni e un quarto di giorno, mentre l’anno hegiriano ha 12 mesi, ciascuno dei quali varia tra 29 e 30 giorni. Pertanto, ogni anno, il mese del Ramadan inizia 11 giorni prima dell’anno precedente, rispetto al calendario gregoriano. Il primo e l’ultimo giorno del Ramadan sollevano quindi domande e persino polemiche ogni anno.
Come il Ramadan, ʿīd al-fiṭr inizia con il primo avvistamento della luna nuova, quindi di solito i musulmani devono aspettare fino alla sera prima della ʿīd al-fiṭr per verificarne la data. Se la luna nuova non è visibile, il mese dura 30 giorni. Poiché si tratta di un evento lunare, la data di ʿīd al-fiṭr cambia ogni anno nel calendario gregoriano e varia da paese a paese a seconda della posizione geografica.
Per dichiarare l’inizio dell’ʿīd al-fiṭr , i paesi a maggioranza musulmana dipendono dalle testimonianze dei cacciatori di luna locali. L’Alta corte giudiziaria decide quindi se ʿīd al-fiṭr è arrivato. Quando l’avvistamento è stato verificato, viene dichiarato su tv, stazioni radio e moschee.
Quest’anno, secondo il calendario Umm al-Qura utilizzato in Arabia Saudita, Bahrein e Qatar, ʿīd al-fiṭr inizia sabato 23 maggio e termina domenica 24 maggio. Tuttavia, la data esatta è soggetta all’avvistamento della luna di Shawwal, 1441, decimo mese del calendario islamico.
Origini
L’Islam osserva due importante festività: ʿīd al-fiṭr e ʿīd al-aḍḥā. ʿīd al-fiṭr, letteralmente festa della rottura, vale a dire fine del Ramadan che corrisponde al nono mese del calendario islamico. Secondo la tradizione questo è il mese in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza. La sera del 27 del mese, che coincide con la credenza che Maometto ricevette proprio in quel giorno la rivelazione del sacro Corano, i musulmani celebrano la Laylat-al-Qadr. (La notte del destino).
Così chiamata perché in essa Allah decreta il destino della creazione per l’anno a venire. Identificata come la notte santa del mese benedetto.
ʿīd al-fiṭr è stata originata dal profeta islamico Muhammad . Secondo alcune tradizioni , queste feste furono iniziate a Medina dopo la migrazione di Maometto dalla Mecca. Nell’epoca della Jahiliyyah (ignoranza preislamica) il popolo aveva due giorni all’anno in cui suonava. Anas, messaggero del Profeta, narra che, quando arrivò a Medina, disse: ‘Hai avuto due giorni in cui avresti suonato. Ma Allah ha dato ai musulmani qualcosa invece che è meglio di loro (feste dei non credenti): īd al-Fitr ed ʿīd al-Adha. (Sunan An-Nasa’i 1556 Libro 19, Hadīth 1)
Il primo ʿīd al-fiṭr fu celebrato nell’anno 2/ 624 a.C dal profeta Muhammad e dai suoi compagni in seguito alla loro vittoria nella battaglia di Jang-e-Badar. Una svolta nella lotta di Maometto contro i suoi avversari tra i Quraish alla Mecca durante i primi giorni dell’Islam.
La ʿīd al-aḍḥā che si riferisce alla storia del profeta Abramo (Ibrahim nel Corano). È conosciuta come la “festa del sacrificio” e onora il sacrificio del profeta Ibrahim a suo figlio, un atto di sottomissione sotto l’ordine di Allah. Mentre la Bibbia racconta la storia del sacrificio di Abramo del figlio Isacco, il Corano si differenzia raccontando che era l’altro figlio, Ismaele che Ibrahim era stato chiamato a sacrificare.
Qual è la differenza tra ʿid-al-fiṭr e ʿīd al-Adha?
ʿīd al-Adha si svolge più avanti nell’anno ed è considerata un’osservanza più santa di ʿīd al-fitr. Celebra la vocazione di Ibrahim nel compiere la volontà divina. Si svolge il decimo giorno dell’ultimo mese del calendario islamico e coinvolge i musulmani di tutto il mondo che viaggiano in Mecca per il pellegrinaggio. l modo di integrare queste feste nel calendario civile dipende dalle culture, così come dalle correnti dell’Islam, come il sunnismo, lo sciismo o il wahhabismo.
Tradizione
Durante i tre giorni di festa, i più importanti per la tradizione mussulmana, si mangiano piatti speciali, si incontrano amici e parenti, si prega insieme nelle Moschee. Il numero di giorni festivi varia in base al Paese. Quando la Luna sorge allora si celebra la salat al-ʿīd, la preghiera comunitaria della festa. Dopo si interrompe il digiuno mangiando un dattero. Così come è stato tramandato.
L’Inviato d’Iddio (Dio lo benedica e gli dia pace) la mattina dell’ ʿīd al-fiṭr non sarebbe uscito (dal luogo di preghiera) senza aver prima mangiato qualche dattero, in numero dispari.
– Sahih al-Bukhari 953, Libro 13, Hadīth 5.
ʿīd al-fiṭr ha un particolare salat (preghiera islamica) che consiste di due rakat (unità) generalmente eseguiti in un campo aperto o in una grande sala. Può essere eseguito solo in congregazione e presenta sei Takbir aggiuntivi. Alzando le mani alle orecchie mentre dice “Allāhu ʾAkbar”, che significa “Dio è il più grande”.
Nella scuola di Hanafidell’Islam sunnita : tre all’inizio del primo rakat e tre poco prima di rukūʿ nel secondo rakat. Altre scuole sunnite di solito hanno dodici Takbir, similmente divisi in gruppi di sette e cinque. In sciita, il salat ha sei Takbir nel primo rakat alla fine di qira’a, prima di rukūʿ, e cinque nel secondo. A seconda dell’opinione giuridica della località, questo salat è o farḍ (obbligatorio). Mustaḥabb (fortemente raccomandato) o mandūb (preferibile).
La frase comunemente usata dai musulmani come saluto e augurio in questo giorno è “ʿīd Mubarak”. ʿīd si riferisce alla festività e Mubarak vale benedetto.
ʿīd Mubarak viene utilizzata sia per ʿīd al-fiṭr che per ʿīd al-Adha e significa in sostanza “Buone Feste”. Poiché ʿīd è una giornata di gioia, nella quale i musulmani, dopo aver concluso il digiuno del Ramadan, rendono grazia ad Allah.
Altro elemento chiave della celebrazione ʿīd è la carità, noto come ‘Zakat al-Fitr‘. La parola Zakat significa ‘purezza’ o ‘purificare’ e rappresenta la carità che tutti i musulmani, sufficientemente benestanti, devono compiere. Al fine di purificare la loro ricchezza. L’importo da dare dipende dai beni posseduti.
Zakat: “E nei loro beni c’è un diritto per il mendicante e il diseredato.” (Il Sacro Corano 51:19).
Felicia Bruscino
Foto di Adli Wahid su Unsplash