Charlie Hebdo e la strategia della distrazione

“L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione, che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élite politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.”

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A me non piace Charlie Hebdo,  lo trovo forzato e poco spontaneo, ma la satira e’ satira,non ha colore né pelle,varia in tutte le direzioni e non fa sconti a nessuno ,non fa ridere né piangere, ma ha lo scopo di far pensare… E’ nuda e cruda, e anche stavolta, come spesso accade, ha colpito nel segno.
Ha colpito le istituzioni e non la povera gente sotto le macerie,ha colpito la classe dirigente e le loro fantastiche promesse.


Nessuno si è chiesto come sia stato possibile che una scuola costruita 4 anni fa, quindi antisismica, sia potuta crollare in un attimo, così come sia stato possibile che in una frazione di Amatrice case costruite mezzo secolo fa siano rimaste in piedi, nonostante la giustificazione della tragedia da parte degli esperti sia stata quella degli edifici non a norma .
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali. Mantenere l’attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Sembra quasi di vedere all’opera Winston Smith, il personaggio principale di “1984” di George Orwell, l’impiegato del Ministero della Verità, che aveva il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. La speranza è che si riesca ad evitare la fine di Smith, costretto a sottomettersi al Grande Fratello, il vertice del potere politico, i cui slogan più ricorrenti hanno un suono familiare: la pace è guerra”,“la libertà è schiavitù”, “l’ignoranza è forza.

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