I tifosi italiani tirano un sospiro di sollievo: in Champions League a Juventus e Napoli non toccherà confrontarsi con nessuna squadra impossibile da battere, almeno sulla carta.
Dopo la grande delusione targata Roma, che non va oltre i preliminari di Champions, sconfitta dal Porto per tre reti a zero e con due espulsioni pesanti da digerire, tocca a Juventus e Napoli, rispettivamente prima e seconda classificata dello scorso campionato farsi valere nella competizione sportiva più appassionante d’Europa.
Le temibili urne della Champions League, che tanto hanno decretato negli scorsi anni, regalano alle squadre italiane molte speranze in più, almeno per il momento. Il sorteggio si rivela fortunato per Juventus e Napoli, che si ritrovano in gironi definiti “facili” con squadre che sembrano non destinate ad impensierire più del dovuto il loro cammino in Champions.
Il primo a scendere in campo sarà il Napoli, che il 13 Settembre affronterà la Dinamo Kiev. Sarà poi la volta dello scontro con Benfica e Besiktas Instanbul. La squadra partenopea può davvero sorridere, avendo evitato le “corazzate” di Barcellona e Bayern Monaco.
Alla Juventus toccherà invece, dal 14 Settembre, il girone con Siviglia, Lione e Dinamo Zagabria. Si presenterà dunque l’occasione per regolare i passati conti e vendicare la scorsa stagione di Champions League, quando la Vecchia Signora subì la sconfitta, proprio nella fase a gironi, con la squadra spagnola.
Le uniche due compagini italiane qualificatesi per la Champions League non dovrebbero quindi avere grossi problemi, eppure dirigenti, allenatori e giocatori invitano alla cautela. La concentrazione, la grinta, la motivazione, la cosiddetta “fame di vittoria” che scattano di norma nella competizione con le grandi squadre potrebbero incattivire le avversarie apparentemente minori e far scoprire loro insidiose risorse. D’altra parte Juventus e Napoli potrebbero non essere a loro volta abbastanza “affamate” nello scontro con queste squadre, sottovalutarle e perdere concentrazione e stimolo.
Bisogna dunque nutrire la voglia di vincere, la voglia di inseguire il sogno di alzare al cielo la tanto agognata coppa, senza farsi ingannare dal percorso facile. Tra poco più di due settimane tutti incollati agli schermi, per ricominciare a tifare, gioire, soffrire, sperare, sognare, in preda a quella passione condivisa, a quel furore collettivo, a quella febbre senza cura chiamata Champions League.