La fragile tregua tra Israele e Hamas è nuovamente in pericolo. Le recenti dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, hanno sollevato preoccupazioni sulla stabilità dell’accordo in corso. Trump ha lanciato un ultimatum: se tutti gli ostaggi israeliani non verranno liberati entro sabato a mezzogiorno, il cessate il fuoco dovrebbe essere annullato.
Le parole di Trump hanno immediatamente suscitato reazioni a livello internazionale. Il presidente ha affermato che la decisione finale spetta a Israele, ma ha lasciato intendere che, senza il rilascio immediato degli ostaggi, “tutti gli accordi salteranno” e la tregua sarà compromessa. Questo posizionamento mette ulteriormente il cessate il fuoco a rischio, alimentando il timore di una ripresa delle operazioni militari nella Striscia di Gaza.
Il cessate il fuoco minacciato da nuove tensioni tra Israele e Hamas
Hamas ha recentemente annunciato che la liberazione degli ostaggi è stata sospesa a causa di presunte violazioni dell’accordo da parte di Israele. Questo ha spinto il governo israeliano a prepararsi per un possibile nuovo scontro. Il ministro della Difesa israeliano ha già messo l’esercito in stato di allerta, dimostrando che il cessate il fuoco è a rischio e che un’escalation potrebbe essere imminente.
Trump ha definito l’annuncio di Hamas “terribile” e ha ribadito che, se entro sabato gli ostaggi non saranno rilasciati, la tregua dovrebbe essere annullata.
Oltre a minacciare la fine della tregua, Trump ha anche ipotizzato di bloccare gli aiuti a Egitto e Giordania se questi paesi non accetteranno di accogliere i palestinesi evacuati da Gaza. Questa proposta ha già suscitato forti reazioni negative nella regione.
Il governo egiziano ha respinto qualsiasi compromesso che possa mettere in discussione i diritti dei palestinesi, e gli analisti temono che la posizione degli Stati Uniti possa indebolire ulteriormente il fragile equilibrio diplomatico in corso. Se la tregua dovesse fallire, il conflitto rischierebbe di estendersi ulteriormente.
La pressione dell’opinione pubblica israeliana
In Israele, la questione degli ostaggi è diventata un tema centrale nel dibattito politico. Molti cittadini israeliani hanno manifestato nelle strade, chiedendo al governo di garantire il ritorno sicuro dei prigionieri. Alcuni parenti degli ostaggi accusano il primo ministro Benjamin Netanyahu di non fare abbastanza per garantire la loro liberazione e di mettere il cessate il fuoco a rischio con dichiarazioni provocatorie.
Secondo fonti israeliane, Hamas dovrebbe rilasciare 33 ostaggi nell’ambito della prima fase dell’accordo. Tuttavia, otto di loro sarebbero già deceduti, aumentando la pressione su entrambe le parti per trovare una soluzione rapida.
L’incognita della seconda fase dell’accordo
Il cessate il fuoco attualmente in vigore è parte di un piano articolato in più fasi. La prima prevedeva la liberazione graduale degli ostaggi israeliani in cambio della scarcerazione di prigionieri palestinesi detenuti in Israele. La seconda fase dovrebbe portare alla restituzione di tutti gli ostaggi ancora trattenuti e al ritiro totale delle truppe israeliane da Gaza.
Tuttavia, la posizione di Trump ha sollevato dubbi sulla volontà degli Stati Uniti di sostenere questo piano. La possibilità che il cessate il fuoco sia a rischio diventa sempre più concreta, con gli alleati regionali che cercano di capire le reali intenzioni dell’amministrazione statunitense.
Se il cessate il fuoco dovesse crollare, il conflitto potrebbe intensificarsi rapidamente. Israele ha già annullato tutti i permessi di congedo per i soldati della divisione di Gaza, segnale evidente di una preparazione per una nuova offensiva. Allo stesso tempo, Hamas ha lasciato intendere che l’accordo potrebbe ancora andare avanti, se Israele rispetterà i termini pattuiti.
Trump, dal canto suo, ha ribadito che Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi in un’unica soluzione e non “a piccoli gruppi”. La sua dichiarazione ha ulteriormente aumentato la tensione e ha complicato ulteriormente una situazione già estremamente delicata. Con le tensioni in aumento e le parti ancora distanti da un accordo duraturo, il Medio Oriente si trova di fronte a una nuova fase di incertezza che potrebbe avere conseguenze devastanti per la regione.
Elena Caccioppoli