Cervia, 7 ottobre 2018 – Sono circa le due di notte quando i pompieri irrompono nell’appartamento di un 43enne italiano. Da giorni, troppi, il suo amico, nonché colui che gli affittava l’appartamento, non aveva sue notizie.
Prima di avvisare i vigili el fuoco, l’amico aveva tentato di aprire la porta del bilocale di Castiglione di Cervia, senza riuscirci poiché chiusa dall’interno. Una volta che i pompieri sono riusciti a forzare la serratura, che era solo chiusa ma non a doppia mandata, si sono trovati davanti ad un lago di sangue. Il 43enne di origini pugliesi giaceva in terra già privo di vita. Non si esclude nessuna pista ma si propende a pensare che conoscesse il suo carnefice in quanto non vi sono segni di effrazione. I pompieri hanno immediatamente chiamato i Carabinieri che dopo i primi rilievi e le prime ricostruzioni pensano che possa essere stato violentemente colpito a mani nude, fino alla morte. Pugni e calci dati con ferocia.
La porta del bilocale di Cervia chiusa dall’interno
I dubbi sulla dinamica del delitto sono ancora molti. Da chiarire come l’assassino sia uscito dall’appartamento, essendo la porta chiusa dall’interno. La vittima era stata vista per l’ultima volta in un locale, in occasione della partita di Champions League tra Juventus e Young Boys martedì sera. Dopo quella serata di lui si erano perse le tracce fino alla tragica scoperta. Un comportamento strano dato che il pizzaiolo, da anni residente in Romagna, era solito farsi vedere spesso in giro. proprio per questo, il suo affittuario, nonché amico, dopo 4 giorni ha intuito che ci fosse qualcosa di strano.
Oltre ai Carabinieri indagano, per omicidio, anche i militari del Nucleo Investigativo e il colonnello provinciale. Il 43enne lavorava come pizzaiolo ed ora si scava nella sua vita, apparentemente normale, per capire cosa possa aver provocato un episodio tanto violento, per lo più avvenuto nel suo stesso appartamento.
Marta Migliardi