Di Pino Aprile
Non sanno niente e non gli va di saperlo, nemmeno sono sfiorati dal dubbio che possa esserci qualcosa da sapere e che non collimi con il (pre)giudizio che li rende così sicuri di quel che dicono.
Spunta un nuovo campione piazzista del trito campionario sui terroni: Tommaso Cerno, misteriosamente direttore de L’Espresso, che fa una copertina sulla “Rivolta a Sud” (e fin qui…), e poi ci offre una spremuta del suo pensiero (e vabbe’, dai, è un modo di dire) su quel che vi accade. Potete leggere da soli, avendo tempo da perdere e stomaco forte (ma nemmeno tanto, visti i calli che ci siamo fatti con ministri “italiani” che chiamavano “topi da derattizzare” i meridionali e restavano al loro posto; parlamentari europei “italiani” che definivano i terroni “merdacce mediterranee”; editorialisti dell’Espresso, Giorgio Bocca, che potevano impunemente scrivere “sono razzista e antimeridionale” e continuavano a essere proposti come esempi di moralità e civismo…).
Cosa dice, Cerno La Qualunque? (Raffaele Vescera lo ha ribattezzato così e, da garganico di origine slava, come dice il suo cognome, nota che anche “cerno” potrebbe avere una radice balcanica: significa “nero”).
La faccio breve: il Sud si sta ribellando. Ora cosa farebbe non dico un giornalista (perché nei Paesi non prossimni all’80mo posto, in classifica, per libertà di stampa, preceduti dal Ghana, queste domande i giornalisti se le fanno e cercano pure le risposte), ma una persona “la qualunque” dotata di un minimo di curiosità? Si chiederebbe: “Perché”?
Cerno La Qualunque non ne ha bisogno: gli 80 euro negati a disoccupati e sottoccupati meridionali, e dati a chi ha già un reddito medio-basso al Nord; i 3,5 miliardi per incrementare l’occupazione a Sud, sottratti e usati per accrescerla a Nord; i soldi dell’UE per ridurre il divario Nord-Sud spesi, aumentandolo, per il 73 per cento a Nord; gli investimenti pubblici concentrati solo a Nord; di quelli per i treni, 26 miliardi, appena 4 a Sud, violando la norma che imporrebbe il 45 per cento nel Mezzogiorno, dove ci sono città ancora senza ferrovia…?
Come dire: il Sud avrà qualche ragione per esse ‘ngazzato? Invece, tutto si riduce a “caudilli”, Masanielli, insomma a furbacchioni che mirano a “un partito-persona a caccia di un popolo pronto a seguirlo”. Cioè? Dai, che si siete…, esatto: il “populismo” di de Magistris, degli Emiliano, degli Orlando, dei Di Maio, Di Battista… Se ne salvasse uno! E quando lo freghi Cerno La Qualunque! Ci ha scoperti, diavolo di un direttore espressamente e qualunquemente Espresso.
Cosa non farebbero i terroni, pur di non lavorare. Altro che i Berlusconi, i Bossi (mai lavorato in vita sua), i Salvini (idem), i Renzi (più o meno quasi), eccetera, a proposito di “partito-persona a caccia di un popolo pronto a seguirlo”. E quel branco di razzistelli per convinzione o convenienza (Maroni: usiamo il razzismo per prendere voti)? E no, la Lega “interpretava invece una rabbia reale”, assicura Cerno La Qualunque. E se lo dice lui!
Al Sud, chissà cosa interpretano. Si potrebbero dire tante cose (temo inutilmente) a cotanto sgangherato censore. Mi limiterei a fargli osservare un piccolo dettaglio: di tutti quei “caudilli” che ha nominato, non ce n’è uno di cui si possa dire “ladro”. E sono di età, formazione e schieramenti diversi. Se loro sono “il populismo”, “l’antipolitica”, contro i Renzi, le Boschi, i Lotti, i Verdini, i Napolitano, viva il populismo e l’antipolitica.
Cos’avrebbe scritto l’Espresso se de Magistris, Emiliano, Orlando, Di Maio, Di Battista avessero avuto padri affaristi come babbo Tiziano o quel signor Boschi dirigente di banca Etruria che chiede consigli a un piduista pregiudicato per bancarotta fraudolenta dell’Ambrosiano, Flavio Carboni; o avessero spolpato una banca (solo uno dei sei procedimenti a suo carico), come Verdini; o avessero rifiutato di testimoniare a un processo, inviando una lettera ai giudici per definire inutile la propria presenza in aula, come Napolitano…
Nessuno di quei “Masaniello” ha inciuci con gli appalti miliardari del Consip, nessuno di loro è indagato per aver fatto fallire le indagini, avvisando gli indagati che i telefoni erano sotto controllo. Isomma: sono proprio “populisti”, non la sanno fare la politica. Meno male! Niente da dire, per esempio, da parte di sir La Qualunque, su un terrone non anti-politico, quell’Angelino Alfano che fa usare il suo ufficio, il ministero e la nostra polizia a un ambasciatore straniero, per deportare, manu militari, una signora e sua figlia. Pensate se a essere sistemato alle Poste, come il fratello di Alfano, fosse stato il fratello di Emiliano, di de Magistris!
Uno dei discutibili privilegi dell’età è la memoria. E, con 47 anni di giornalismo, ho purtroppo idea di cosa avrebbe fatto l’Espresso, quando era l’Espresso. Cito un esempio a caso? Una campagna contro i ladroni che hanno svuotato alcune delle maggiori banche (e pure delle minori) di circa 200 miliardi di euro. Ci avrebbe fornito l’elenco dei cattivi pagatori d’alto bordo che hanno preso soldi e non li hanno restituiti.
Perché i soldi, lo ripeto, non vaporizzano: continuano a esistere anche dopo che spariscono dalle casse in cui dovevano stare al sicuro; solo che finiscono nelle tasche di qualcuno che scappa con il malloppo. E com’è che non lo abbiamo quell’elenco di prenditori seriali?
Potremmo scoprire che i nomi (alcuni si sanno lo stesso; “La Verità”, quotidiano neonato, ne ha pubblicato una lista, dopo un’inchiesta di qualche decina di puntate. Tanto di cappello. “Il fatto” ce ne ha dato un assaggio interessante), sì i nomi sono sempre gli stessi. Alcuni di loro fanno gli editori.
Se “caudilli” e “masanielli”, “populisti” e “antipolitici” sono quanti si muovono contro il sistema marcio, avercene. Lo stupido tentativo di assimilare alla Lega la rivolta meridionale (il giochino degli opposti estremisti; quindi terniamoci stretto il centro, anche se ladro) non funziona più.
Studia, Cerno La Qualunque; cerca di capire cosa sta avvenendo davvero al Sud. Non limitatevi a reagire sconclusionati, solo perché ora qualcuno comincia ad averne paura. Quando si guarda a cosa è stato fatto al Sud, da un secolo e mezzo, gli onesti si vergognano e chiedono scusa. Si fa sempre in tempo.
Le stronzate su caudilli, masanielli e populismi, per (pre)giudicare senza capire, lasciatele nei bar-sport di Ponte di legno, ai Salvini, ai Renzi…: quella è gente che ci deve campare, terrorizzata dal rischio di doversene tornare a casa e cercarsi, manco la morte!, addirittura un lavoro.