“Un Anello per domarli tutti, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nell’oscurità incatenarli”, così affermava un noto stregone di nome Gandalf il grigio. L’anello del potere aveva la capacità di corrompere i cuori degli uomini, fino a portarli a desiderare più di ogni altra cosa, la supremazia assoluta nei confronti di tutte le altre specie. L’essere umano era debole e la tentazione di ottenere il potere assoluto irresistibile.
La storia dell’anello ha radici antiche, dalla letteratura al cinema, gli sono stati affidati innumerevoli significati: miti, leggende, simboli magici, legami di potere. Un cerchio perfetto che racchiude promesse, consacra patti, un oggetto semplice dalla forma circolare, senza inizio e senza fine.
Nell’antico Egitto venivano utilizzati come accessori, talvolta impreziositi con pietre e decorazioni sgargianti. I Greci, invece, li utilizzavano nelle occasioni speciali: forgiati d’oro ed incisi con promesse, ricordano molto quelli moderni scambiati dagli sposini durante il rito del matrimonio.
Questi anelli comparvero intorno al IV millennio a.C. e si possono ritrovare anche nell’Antico Testamento (41, 41-42), quando venivano utilizzati per consacrare un potere e renderlo ufficiale:
Il Faraone si tolse di mano l’anello e lo porse sulla mano di Giuseppe.
La sua forma circolare lo contraddistingue, rendendolo simbolo dell’eternità; nell’Antica Roma, esso identificava lo status dei cittadini: dai cavalieri ai senatori, dai magistrati agli schiavi. Ognuno di loro possedeva un anello differente e, questo, lo distingueva all’interno della società. Coloro che appartenevano alla cerchia degli schiavi liberati, erano dotati di anelli d’argento, mentre gli schiavi veri e propri, indossavano semplici cerchi di ferro.
Quello che, oggi, viene utilizzato per sigillare un rapporto sentimentale, nell’antichità ha avuto numerosi significati. Molte sono le leggende che narrano di veleni e tesori custoditi all’interno di questo oggetto circolare, e di come esso custodisca anche poteri magici.
Il potere delle pietre incastonate nell’anello, riusciva ad allontanare le maledizioni, placare gli attacchi di panico e, addirittura, prevenire povertà e tradimenti. In molte opere letterarie ha rappresentato una sorta di vincolo: come nel mito di Zeus e Prometeo, in cui all’interno dell’anello era presente un pezzetto della roccia con cui il titano fu imprigionato, in modo da impedirgli ulteriori ribellioni. Un’altra leggenda, narrata da Platone, faceva riferimento ad un famoso anello di Gige, un oggetto magico che garantiva il potere dell’invisibilità.
Insomma, la storia di questo cerchio perfetto ha ispirato innumerevoli scrittori e poeti ed ha indotto, imperatori e sacerdoti, a renderlo un oggetto sacro. Una specie di amuleto che, spesso, veniva tramandato da padre in figlio, di generazione in generazione.
La storia dell’anello ha avuto innumerevoli significati, storie e raffigurazioni, ma quello che permane tuttora, nella cultura moderna, è il suo significato simbolico fatto di promesse e fedeltà reciproca: un anello capace di riporre nel cuore degli uomini un vincolo invisibilmente solido.
Silvia Morreale
Indubbiamente interessante.
Brava! Grazie,
Marina
Grazie di cuore Marina, lieta che ti sia piaciuto 🙂