Chi non ha mai abbracciato un koala, non può immaginare cosa si nasconde dietro tutta quella tenerezza.
Se a qualche fortunato è capitato di fare un viaggio in Australia, non si sarà di certo tirato indietro di fronte alla possibilità di abbracciare uno degli animali più teneri e paffuti che esistano, il koala.
Ma imaginate di non avere la possibilità di prendere in braccio un cucciolo: vi ritroverete con qualche chilo di koala tra le braccia. Ecco, un koala adulto puzza come una discarica a cielo aperto, a causa delle scorie e delle secrezioni ghiandolari derivanti dalla digestione dell’eucalipto.
Digestione che provoca una sonnolenza che dura quasi tutto il giorno, necessaria per non subire le conseguenze della tossicità del loro cibo preferito.
Purtroppo, gli incendi devastanti delle ultime settimane hanno messo in serio pericolo questa specie, che ponza prevalentemente sugli alberi per gran parte della giornata.
I video di koala che scappano dalle fiamme, compreso l’eroico salvataggio di uno di loro da parte di una signora australiana, dimostrano la criticità della situazione per una specie fondamentale per l’ecosistema australiano, sia per gli alberi di eucalipto di cui mangiano le foglie più alte, sia per gli escrementi che riversano al suolo.
Purtroppo il termine estinzione funzionale ha generato caos e allarmismo
Per estinzione funzionale si intende la situazione in cui una specie non è più significativamente attiva all’interno del proprio ecosistema e ha raggiunto quasi il punto di non ritorno, dopo il quale inizia il processo di estinzione vero e proprio.
Post e articoli condivisi sul web hanno allarmato al comunità scientifica che mette in guardia sul caos generato da queste dichiarazioni che potrebbe creare più danni che benefici.
Dati alla mano, la percentuale di koala sembra essere diminuita, soprattutto se si pensa ai recenti incendi. Incendi che peraltro da sempre divampano in Australia, ma il ruolo dell’uomo , la distruzione dell’ecosistema e l’urbanizzazione su vasta scala hanno aumentato esponenzialmente il pericolo che i roghi rappresentano per questi teneri animali.
Secondo alcune stime del 2016 la popolazione di koala si aggirava in quell’anno sui 300000 esemplari. Numeri non confermati, a causa della vastità del territorio australiano e delle differenze intrastato.
Ma da dove ha origine questa frase?
La prima ad utilizzare la locuzione è stata Deborah Tabart, a capo della Australia Koala Foundation. Secondo la Tabart, il termine estinzione funzionale è applicabile in questa situazione poiché i koala, secondo le sue stime, potrebbero estinguersi entro tre generazioni.
“Ho guidato in quasi tutto il territorio australiano” ha dichiarato in una intervista “Non c’è alcuna popolazione di koala al sicuro”, aggiungendo che è pronta a difendere la propria posizione.
Un destino, quello dei koala, sempre più nelle mani degli australiani che dovranno riprendere i lavori di approvazione del Koala Protection Act, scritto nel 2016 e ancora non ratificato.
Chiara Nobis