Secondo Confcooperative le spese per il cenone di Capodanno saranno superiori di 250 milioni di euro rispetto all’anno precedente e di 50 milioni di euro rispetto al Capodanno pre-pandemico. Gli italiani sono pronti a sborsare 2,2 miliardi di euro per il cenone di Capodanno. Sebbene l’aumento della spesa sia principalmente dovuto all’inflazione, l’intenzione di festeggiare con grande stile il passaggio al nuovo anno rimane forte. Nonostante la difficoltà economica, la tradizione della cena di fine anno non viene meno.
La tavola degli italiani: piatti tradizionali e innovativi
La tradizione del cenone di Capodanno, immancabile momento di aggregazione familiare, si distingue per la presenza delle eccellenze agroalimentari Made in Italy. Anche quest’anno, le bollicine italiane, tra cui spumante e prosecco, sono destinate a essere le vere protagoniste della serata, con ben 55 milioni di tappi pronti a saltare dalle bottiglie. Non solo bevande, però: i piatti a base di vongole e frutti di mare figurano tra i preferiti per iniziare il banchetto, mentre il pesce sarà il piatto forte dei secondi, per una spesa complessiva che sfiora i 330 milioni di euro. Altri ingredienti immancabili sono la carne, i salumi e le uova, con una spesa complessiva di 360 milioni di euro.
La frutta, la verdura e gli ortaggi non mancheranno, così come i formaggi freschi e stagionati, che continueranno a essere protagonisti dei menu festivi, con una spesa che sfiora i 130 milioni di euro. Non può mancare la dolcezza: i dolci tradizionali, dal panettone ai classici frutti canditi, chiuderanno la cena, per una spesa complessiva di 380 milioni di euro.
Dove finiscono i soldi: il profilo della spesa degli italiani
L’indagine del Centro Studi di Confcooperative mette in luce che la maggiore spesa per il cenone di Capodanno non deriva da una rinnovata volontà di spendere, ma è causata soprattutto dalla crescente inflazione, che sta erodendo i redditi delle famiglie. Nonostante ciò, le modalità di festeggiamento restano diversificate. Circa 5 italiani su 10 festeggeranno il Capodanno a casa, sia tra amici che in famiglia, con una cena preparata in casa. Più del 30% sceglierà di viaggiare per l’occasione, puntando su località montane, terme o città d’arte. La restante parte, circa il 20%, si affiderà a ristoranti o strutture che offrono cenoni organizzati.
Tradizione e novità in cucina: le preferenze cambiano con l’età
Il tipo di cucina che dominerà il cenone di Capodanno dipenderà in larga misura dall’età dei partecipanti. Le persone over 50 sono più inclini a preparare piatti tradizionali, tramandati di generazione in generazione. Le ricette familiari continueranno a dominare la scena, confermando la volontà di celebrare le tradizioni gastronomiche italiane. Al contrario, tra i più giovani si fa strada una certa voglia di sperimentare, cercando piatti originali tramite app o blog di cucina. Le proposte più moderne comprendono crêpes di gamberetti, polpo su fonduta di formaggi, piatti crudi con avocado e preparazioni più sofisticate come il rombo in crosta di cacao e il risotto con gamberi e pesto.
Povertà e difficoltà economiche: un contrasto crescente
Tuttavia, dietro il festoso scenario culinario, si nascondono anche realtà più difficili. L’aumento delle spese alimentari e la crescita dei costi generali mettono a dura prova milioni di famiglie italiane, e oltre 10 milioni di persone vivono in condizioni di povertà relativa o assoluta.
Il cenone di Capodanno per alcune famiglie non è altro che un’aspirazione lontana, una tradizione che non si può permettere. Sebbene molti italiani abbiano la possibilità di brindare al nuovo anno, questo gesto di speranza è per altri un segno di un futuro incerto, in cui le difficoltà quotidiane continuano a crescere. Il divario sociale tra chi può permettersi i lussi della tavola e chi lotta per soddisfare le necessità di base non è mai stato così marcato.
Un bilancio complesso per il cenone di Capodanno
Il cenone di Capodanno 2025 si preannuncia come un momento di riflessione per gli italiani. Se da un lato l’impegno economico sarà consistente, con una spesa totale che supera i 2 miliardi di euro, dall’altro non si può ignorare il crescente divario economico che separa chi festeggia con piatti ricercati e bollicine da chi, purtroppo, non riesce ad arrivare a fine mese. La tavola italiana, anche in questo caso, è uno specchio delle contraddizioni sociali del Paese, dove la tradizione si scontra con una realtà sempre più difficile da affrontare per un numero crescente di persone.