Cellule staminali embrionali dalle cellule della pelle

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È stato appena pubblicato su Cell un articolo che documenta una ricerca condotta presso l’Università Ebraica di Israele, i ricercatori guidati dal Dr. Yossi Buganim del dipartimento di biologia dello sviluppo e ricerca sul cancro sono riusciti a ottenere delle cellule staminali embrionali partendo da cellule della pelle.
La ricerca si è svolta sui topi e per la precisione le cellule della pelle sono state trasformate nei tre tipi principali di cellule staminali che costituiscono un embrione nelle prime fasi di sviluppo.
Siamo all’inizio di una strada ancora lunga da percorrere ma questa scoperta potrebbe portare ad ottenere embrioni umani senza bisogno di utilizzare sperma ed ovuli, un embrione in tutto e per tutto sintetico, il che permetterebbe di utilizzarli come modello per studiare difetti degli embrioni e disfunzioni della placenta, così come studiare in vitro vari problemi di fertilità, sgombrando il campo (si spera) da questioni etiche relative all’utilizzo di embrioni in ricerca. Personalmente temo che qualcuno troverebbe da ridire anche su questi, purtroppo viviamo in un’epoca in cui gli imbecilli hanno diritto di parola.



In realtà già nel 2006 una ricerca giapponese aveva dimostrato che cellule della pelle potevano essere riprogrammate in cellule embrionali che potevano generare un intero feto, queste cellule furono battezzate cellule staminali pluripotenti indotte (Induced Pluripotent Stem Cells abbreviato in iPSCs) e poteva generare ogni tipo di cellula presente in un feto ma non i tessuti extra-embrionali come la placenta.
Il team dell’università ebraica, che oltre al già citato Buganim comprende (tra gli altri) il Dr. Oren Ram dell’istituto di scienze della vita e il Professor Tommy Kaplan della scuola di Ingegneria e scienze informatiche ha individuato una combinazione di cinque geni che quando inseriti nelle cellule della pelle possono riprogrammarle nei tre tipi di cellule staminali delle prime fasi dell’embrione: le cellule iPS che creano il feto, le cellule staminali della placenta e le cellule staminali che creano altri tessuti extra-embrione  come il cordone ombelicale. Il processo di trasformazione richiede circa un mese. I ricercatori hanno impiegato una nuova tecnica che ha permesso loro di indagare le forze che decidono il fato delle cellule, in parole molto povere le cellule della pelle prima perdono la loro identità e poi lentamente ne acquisiscono una nuova, uno dei tre tipi di cellule staminali citati sopra, naturalmente il cambio non è casuale, il livello di due dei cinque geni decide in quale tipo di cellula si evolveranno. Ad esempio: un gene chiamato “eomes” spinge le cellule staminali verso l’identità placentale, mentre il gene “esrrb” orchestra lo sviluppo delle cellule fetali.

Roberto Todini

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