C’è ormai una distanza siderale tra il paese reale e il paese legale. Questo governo è visibilmente incapace di ridurla. La manovra finanziaria fa ridere difronte alla gravità della questione sociale, rappresentata in maniera evidente oggi, tra gli altri, dai dati Istat. Si tenta di rispondere ad un incendio con una bottiglia d’acqua.
Mentre l’occupazione che cresce è tutta precaria e povera, costretta in contratti part-time per salari da fame, questo governo è bloccato, incapace di guidare un paese stremato. La situazione è davvero allarmante. Non basta, non può bastare evocare la paura di Salvini e della destra, un’altra volta, come sempre, mentre una parte del paese sprofonda, senza speranza e senza futuro. Come si può credere che una persona che guadagna 700 euro al mese, che non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena, possa avvertire una differenza tra chi governa oggi e quelli che governavano prima. Come si può pensare!!
E non serve neanche strumentalizzare i movimenti di piazza, perché il potere politico, la decisione politica ha una responsabilità che non può delegare a nessuno.
Siamo dentro una crisi strutturale che riguarda il mondo del lavoro, la debolezza della sua rappresentanza politica e sociale. Un mondo destrutturato e ridotto in macerie, che si contende briciole, uno contro l’altro, in una competizione, di cui ad avvantaggiarsi è ancora una volta la destra. Uno scenario davvero desolante.