Ce l’ha fatta. Lui, almeno, ce l’ha fatta. Anche l’ultima macchina è stata staccata. E ora Mattia, il cosiddetto Paziente 1 di Codogno, può tornare a casa, giusto in tempo per assistere alla nascita di suo figlio.
In questo momento la mente va alla straordinaria equipe di medici dell’IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia che, la notte tra giovedì 20 e venerdì 21 febbraio, si sono trovati catapultati nell’ignoto, a lottare per salvare un ragazzo di 38 anni apparentemente sano fino al giorno prima e a inventarsi una terapia contro una malattia di cui nessuno sapeva nulla fino a quel momento.
Quello che hanno imparato in quei giorni sul Covid-19 è diventato un patrimonio di informazioni ed esperienze oggi vitale negli ospedali di tutta Italia.
“Ho tenuto duro perché sto per diventare papà – sono state le prime parole di Mattia – Mentre avevo il tubo nella trachea, ho pensato che se fossi stato solo, avrei mollato. È la vita degli altri a trascinarci avanti”.
Ben tornato, Mattia.
Abbiamo vinto una battaglia.
La notte è ancora lunga.
Lorenzo Tosa